Follia nel 1974 È morto l'autore del massacro di Amityville

ATS / pab

16.3.2021

La casa a 112 Ocean Avenue, di Amityville, luogo del dramma del 1974.
La casa a 112 Ocean Avenue, di Amityville, luogo del dramma del 1974.
KEYSTONE

È morto venerdì all'età di 69 anni l'uomo che nel 1974 uccise i genitori e quattro fratelli ad Amityville, un sobborgo di New York. Lo ha annunciato l'amministrazione carceraria dello Stato.

La sua storia ha ispirato diversi film dell'orrore. Ronald DeFeo Jr. è stato incarcerato nel penitenziario di Sullivan, nello stato di New York. Secondo una dichiarazione rilasciata lunedì dal servizio carcerario dello Stato, è stato dichiarato morto il 12 marzo intorno alle 18:30 in un ospedale della capitale Albany, a 150 km dalla prigione.

La causa della sua morte non è stata ancora chiarita, in attesa della valutazione forense. L'amministrazione penitenziaria non ha reso noto se fosse malato o ferito prima di morire.

Il suo avvocato aveva invocato l'infermità mentale

Nel 1975 DeFeo è stato condannato all'ergastolo con un periodo di sicurezza di 25 anni. Secondo i servizi penitenziari, a luglio era prevista un'udienza per decidere su una possibile liberazione.

Durante il processo, il suo avvocato aveva invocato, senza successo, l'infermità mentale per l'autore dei sei omicidi, perpetrati il 13 novembre 1974, nella casa di famiglia nella piccola città costiera a Long Island, 70 km a est di New York.

Ronald DeFeo Jr. aveva solo 23 anni al momento del crimine. Tutte le vittime erano state trovate morte nei loro letti, i genitori, entrambi 43enni, colpiti da due proiettili ciascuno, i suoi due fratelli (di 12 e 9 anni) e le sue due sorelle (di 18 e 13 anni) da un proiettile ciascuno. 

La dinamica del dramma non fu mai del tutto chiarita

DeFeo stesso durante il processo cercò invano di convincere la giuria di essere pazzo, dicendo che l'abuso di droghe quali LSD ed eroina lo aveva portato a credere che la sua famiglia stesse complottando contro di lui.

Diede molte versioni dell'accaduto, secondo gli investigatori, tutte incongruenti. Affermò a più riprese che non fu il solo ad agire ma che ricevette aiuto da sua sorella Dawn.

Nel 2000, per esempio lo scrittore Ric Osuna, che incontrò l'omicida per il suo libro «The Night the DeFeos Died», disse che DeFeo gli raccontò della complicità della sorella maggiore, suicidatasi, a suo dire, poco dopo.

In un documentario del 2006 sostenne che sia l'uso di droghe che la strage erano stati innescati dagli abusi subiti dal padre, con il quale, fatto accertato, aveva da tempo un rapporto problematico, e che Dawn aveva ucciso tre dei loro fratelli minori prima di morire in una colluttazione proprio con Ronald. 

L'esperto psichiatra della difesa al processo disse che DeFeo era affetto da infermità mentale. Lo specialista dell'accusa, concordò che l'uomo, oltre ad essere dipendente dalle droghe, soffriva di disturbi da personalità asociale, ma che al momento del dramma era cosciente delle proprie azioni. 

Il giudice sul finire del 1975 gli inflisse sei condanne di minimo 25 anni ciascuna.

Il dramma ha ispirato libri e film

Questo massacro di famiglia ha ispirato prima un romanzo, nel 1977 «The Amityville Horror», di Jay Anson, nel quale si raccontano i 28 giorni in cui una coppia ha vissuto nella casa dei DeFeo a cavallo tra il 1975 e il 1976 prima di abbandonarla poiché terrorizzati dalle esperienze paranormali di cui erano stati testimoni.

Dal libro di Anson, che in italiano ha il titolo «Orrore a Amityville», è stato  tratto un film horror che è diventato un classico «Amityville: The Devil's House» (1979), diretto da Stuart Rosenberg.

Un remake è seguito nel 2005 e una nuova versione nel 2017. Questi adattamenti hanno presentato la casa di famiglia come «infestata» a seguito del dramma di cui è stata teatro con l'aggiunta di svariate componenti non presenti nelle versioni originali.