ArticoArtico, raggiunto il picco massimo dei ghiacci con troppo anticipo
SDA
23.3.2022 - 13:25
I ghiacci marini dell'Artico quest'anno sembrano aver raggiunto il loro picco massimo con troppo anticipo: non a marzo, come avviene normalmente dopo l'accrescimento invernale, ma il 25 febbraio. Lo testimoniano le immagini catturate dai satelliti della Nasa.
Keystone-SDA
23.03.2022, 13:25
23.03.2022, 13:34
SDA
Anche per questo motivo l'estensione del 2022 risulta al decimo posto tra le più basse mai registrate: poco meno di 15 milioni di chilometri quadrati, circa 770mila chilometri quadrati in meno rispetto alla media massima registrata del periodo compreso fra il 1981 e il 2010.
Per stimare l'estensione dei ghiacci, i sensori dei satelliti del Centro nazionale per i dati su neve e ghiaccio della Nasa raccolgono quotidianamente dati che vengono poi rielaborati nelle immagini giornaliere. Ogni immagine copre un'area di 25 chilometri quadrati, che viene utilizzata dai ricercatori per calcolare l'estensione dei ghiacci marini nelle zone in cui coprono almeno il 15% della superficie dell'oceano.
Riscaldamento tre volte più veloce che in altre zone
I satelliti hanno cominciato a monitorare l'Artico nel 1979, e da allora hanno registrato un calo del 13% ogni dieci anni nelle estensioni massime invernali e del 2,7% in quelle minime raggiunte dal ghiaccio in estate. Cambiamenti che sono strettamente correlati al riscaldamento globale causato dalle attività umane.
I dati raccolti dalla Nasa dimostrano anche che l'Artico è la regione del globo più colpita dai cambiamenti climatici in atto: si sta riscaldando tre volte più velocemente delle altre zone.
In Antartide la situazione risulta meno drammatica, principalmente perché mentre il ghiaccio artico è circondato da terre, quello antartico ha intorno a sé solo l'oceano e può quindi espandersi più liberamente. Tuttavia, il contributo dei ghiacci marini antartici non sarà sufficiente a controbilanciare le perdite sempre maggiori che avvengono nell'emisfero settentrionale.