Giustizia Basilea: aiutò una donna depressa a morire, reso il verdetto

ATS

9.7.2019 - 15:43

La dottoressa Erika Preisig.
La dottoressa Erika Preisig.
Source: KEYSTONE/EPA/RONALD WITTEK

Il tribunale penale di Muttenz (BL) ha assolto la dottoressa Erika Preisig dall'accusa di omicidio intenzionale. La donna offre un servizio di assistenza al suicidio nel cantone di Basilea Campagna.

Preisig è stata invece condannata a quindici mesi di prigione con la condizionale per violazione della Legge sugli agenti terapeutici e a pagare una multa di 20'000 franchi. Il pubblico ministero aveva chiesto per l'imputata una condanna a cinque anni, con l'accusa di omicidio intenzionale, per aver aiutato a morire una donna in stato depressivo incapace di giudizio. La difesa aveva chiesto invece l'assoluzione.

L'accompagnamento al suicidio in questione era avvenuto nel giugno 2016. La paziente di 67 anni, che viveva in una casa per anziani del cantone renano, si era rivolta alla fondazione Eternal Spirit della dottoressa 61enne, dopo che, tre anni prima, la più nota associazione Exit si era rifiutata di aiutarla a togliersi la vita.

Secondo la procuratrice la donna, che rifiutava tutti i suggerimenti terapeutici e ripeteva il suo desiderio di morire, soffriva di uno stato depressivo recidivo e di disturbi somatici, malattie «puramente psichiche» e non mortali. Inoltre non era capace di discernimento, aveva affermato sulla base di una perizia commissionata post mortem. Dal canto suo, Preisig si era detta convinta di aver «agito nel giusto». Il suo timore era che la donna si sarebbe tolta la vita in modo più cruento.

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