Climeworks Climeworks: avviato in Islanda più grande impianto per la cattura del CO2

mp

9.9.2021 - 10:38

La start-up ha avviato un impianto per catturare il CO2 nell'aria e pietrificarlo nella roccia
La start-up ha avviato un impianto per catturare il CO2 nell'aria e pietrificarlo nella roccia
Keystone

La start-up svizzera Climeworks ha avviato ieri un impianto capace di aspirare l'anidride carbonica (CO2) nell'aria e di pietrificarla nella roccia. La struttura ha sede in Islanda vicino alla capitale Reykjavik.

9.9.2021 - 10:38

L'impianto denominato Orca, in riferimento al termine islandese «orka» che significa «energia», può togliere dall'atmosfera 4000 tonnellate di CO2, contribuendo a combattere il cambiamento climatico.

La quantità di CO2 su un anno corrisponde alle emissioni di circa 1,75 milioni di litri di benzina, ovvero il consumo di circa 870 vetture, stando all'Agenzia americana di protezione dell'ambiente.

L'impianto, situato vicino alla centrale di Hellisheidi in prossimità della capitale islandese, consiste di quattro unità composte ciascuna di scatole metalliche, di un aspetto simile ai contenitori utilizzati per il trasporto marittimo.

Iniettato a 1000 metri di profondità

La tecnica si distingue dal metodo abituale dell'aspirazione dell'anidride carbonica, che avviene generalmente all'uscita dei camini delle fabbriche che producono emissioni, ma non nell'aria dove la concentrazione di CO2 è debole. Dodici ventilatori dotati di filtri, la cui energia è fornita dalla vicina centrale elettrica, aspirano l'aria per isolarne il gas carbonico.

Grazie all'associazione con Carbfix, un progetto islandese di stoccaggio del carbone, il CO2 è in seguito mescolato con l'acqua della centrale prima di essere iniettato a 1000 metri di profondità nel basalto dove si pietrifica per l'eternità.

Questa tecnica riproduce in modo accelerato – due anni soltanto – un processo naturale chiamato mineralizzazione che può durare diverse migliaia di anni.

Una reazione chimica del gas con il calcio, il magnesio e il ferro contenuti nel basalto consente al CO2 di inserirsi nella roccia bruna e porosa sotto forma di cristalli bianchi calcari.

Metodo incoraggiato dal Giec

L'aspirazione e lo stoccaggio del CO2 nel sottosuolo terrestre sono incoraggiati dal Gruppo di esperti intergovernativi sull'evoluzione del clima (Giec) per limitare l'aumento delle temperature medie a 1,5 gradi rispetto all'era preindustriale.

Ma le critiche concernono il loro costo molto elevato, la loro efficacia contestata e sottolineano che potrebbero essere necessari decenni per operare su larga scala.

Climeworks disponeva finora di una piccola unità pilota di 50 tonnellate che era stata installata nel 2017. Il progetto è destinato a svilupparsi per offrire maggiori capacità negli anni futuri, ha precisato la start-up del Politecnico di Zurigo (ETHZ).

mp