StudioLe polveri sottili incidono sulla mortalità da Covid-19
ATS
4.11.2020 - 20:04
Un lieve aumento della concentrazione di polveri sottili nell'aria (un microgrammo in più di particelle PM 2.5 per metro cubo di aria) potrebbe portare a un aumento dell'11% della mortalità per Covid.
Lo indica uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances e condotto da Francesca Dominici, della scuola di epidemiologia della Harvard University a Boston, basato sull'analisi di dati relativi a 3.089 contee statunitensi.
In precedenza alcuni studi avevano ipotizzato che i livelli di PM2.5 – ossia delle particelle con un diametro inferiore a 2,5 micrometri che possono provocare danni ai sistemi respiratorio e cardiovascolare – potessero in qualche modo influenzare la mortalità per Covid in una regione.
Correlazione tra inquinamento e mortalità per Covid
«Noi abbiamo guardato all'esposizione media alle PM 2.5 negli ultimi 16 anni, trovando una correlazione tra aumento di inquinamento e maggiore mortalità per Covid in una data zona – spiega Dominici all'ANSA – ma i risultati sono simili anche quando abbiamo considerato l'aumento medio delle PM 2.5 solo nell'ultimo anno».
Inoltre non è importante il livello di inquinamento di partenza in una data area, ma solo l'aumento, precisa: quindi anche in aree di per sé poco inquinate un aumento minimo delle PM 2.5 si associa a maggiore mortalità per Covid.
Gli esperti ritengono che sia ora importante andare a verificare se anche aumenti a breve termine dei livelli di polveri sottili – già associati ad aumento dei ricoveri per influenza – possa influenzare in qualche modo anche la patologia dovuta al SARS-CoV-2.