Covid La miocardite colpisce 2 ricoverati su 1000
La miocardite (infiammazione del cuore) da Covid non è un evento diffuso: colpisce solo 2,4 pazienti ricoverati su 1000, si associa spesso ad altre complicanze o alla polmonite. È il dato che arriva dallo studio di Enrico Ammirati, cardiologo presso il centro De Gasperis all'ospedale Niguarda di Milano.
11.04.2022, 20:54
SDA
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Circulation e mostra che in circa un caso su 5 i pazienti con miocardite hanno bisogno di supporto meccanico per la circolazione o muoiono in ospedale.
«Sebbene il SARS-CoV-2 sia un virus che porti prevalentemente a una malattia respiratoria acuta, c'è un piccolo gruppo di individui che può anche manifestare complicanze cardiache» – afferma Ammirati.
«In precedenza un piccolo studio ha indicato che una rara complicanza del Covid è proprio la miocardite. Adesso, la nostra analisi su dati internazionali offre una visione più completa, in particolare anche su un periodo precedente a quello in cui i vaccini erano ampiamente disponibili».
I dati dello studio
Lo studio ha tenuto conto di dati relativi a 57'000 persone ricoverate per Covid tra febbraio 2020 ed Aprile 2021, in 23 ospedali in USA ed Europa.
È emerso che 54 individui – sulla base di risonanza cardiaca e altri esami specifici – hanno avuto la miocardite, portando quindi a una stima di 2,4 casi ogni 1000 pazienti ospedalizzati per coronavirus.
Tuttavia, secondo i ricercatori il tasso di miocardite varia verosimilmente da un minimo di 1,2 a un massimo di 5,7 casi per 1000 persone ricoverate per Covid. Infatti alcune persone nel campione in studio potrebbero aver avuto la miocardite, ma potrebbero essere stati esclusi dal conteggio dei casi perché non rispettavano tutti i parametri decisi all'inizio dello studio.
Ad ogni modo, concludono i ricercatori, i pazienti con miocardite, per il 61% maschi, tendono ad avere più complicanze e un rischio di morte di gran lunga più elevato, addirittura del 15,1% se insieme alla miocardite c'è anche la polmonite.
