14 i feriti Dramma a Maiorca, quattro morti nel crollo della terrazza di un ristorante

SDA

24.5.2024 - 21:01

Dopo essere stati impegnati fino all'alba nei soccorsi, i pompieri con i tecnici del Comune hanno puntellato e ispezionato ciò che resta del Beach Club.
Dopo essere stati impegnati fino all'alba nei soccorsi, i pompieri con i tecnici del Comune hanno puntellato e ispezionato ciò che resta del Beach Club.
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Orrore e morte a Maiorca, la perla delle Baleari un tempo chiamata l'isola della calma, che si è risvegliata nel lutto e sotto shock per il crollo del ristorante-resort Medusa Beach Club, affollato di turisti.

24.5.2024 - 21:01

Erano le 20.30, orario di massima affluenza quando nel locale su due livelli sull'Arenal, in prima linea della Playa de Palma, la terrazza sul mare è crollata dal primo piano su quello inferiore, a sua volta sprofondato nell'interrato, che ospitava il ristorante. I clienti sono rimasti schiacciati sotto le macerie.

Quattro le vittime accertate: due ragazze tedesche di 20 e 30 anni, una spagnola di 23 anni di origini senegalesi, apprezzata impiegata nel locale e il 44enne senegalese Abdulaye Diop, l'eroe della spiaggia, che nel dicembre del 2017 soccorse e salvò un bagnante in difficoltà in un atto di altruismo che gli valse la medaglia al valore del Comune di Palma.

Anche 14 feriti

Dopo l'incidente si sono contati anche 14 feriti di diverse nazionalità, 10 olandesi, tre tedeschi e uno spagnolo, ancora in ospedale, dei quali otto con traumi di diversa gravità.

È stato uno dei più grossi disastri della storia recente dell'isola e, con il passare delle ore, si è allungata l'ombra dell'abusivismo e del degrado su una delle località più battute dal turismo internazionale.

L'affollamento, «una miscela» letale fra «il sovraccarico e il fatto che la struttura fosse di vecchia costruzione», le probabili concause del crollo che sono state indicate dal capo dei vigili del fuoco di Palma di Maiorca, Eder Garcia.

Molti i nodi da sciogliere dall'inchiesta

Dopo essere stati impegnati fino all'alba nei soccorsi, i pompieri con i tecnici del Comune hanno puntellato e ispezionato ciò che resta del Beach Club, una palazzina costruita quasi un secolo fa con l'arenaria calcarea tipica di Maiorca, che – secondo i testimoni – si è sbriciolata sotto il peso delle persone che ballavano sulla terrazza.

«In 20 metri quadri abbiamo recuperato 20 persone», ha spiegato Garcia. Non è ancora chiaro se ci fosse l'autorizzazione per l'apertura al pubblico ed è questo uno dei nodi che dovrà sciogliere l'inchiesta aperta dal Tribunale di Palma.

Il vicesindaco, Javier Bonet, ha assicurato che il ristorante aveva le licenze di attività e annunciato un'indagine tecnica. Ma ha escluso ispezioni sugli edifici della zona. Eppure, all'indomani del dramma, l'indignazione dei residenti era palpabile.

«È una tragedia annunciata»

«È una tragedia annunciata, il degrado tutto intorno alla Playa de Palma è incredibile, sono anni che lo denunciamo», ha protestato Lourdes, residente da 40 anni all'Arenal, al quotidiano locale Ultima Hora. Al Medusa Beach Club erano stati da poco ultimati lavori di ristrutturazione, a marzo, prima della riapertura per la stagione turistica.

«Una mano di pittura e via, nessun controllo sui lavori e sulle strutture, così poi accadono le disgrazie», hanno segnalato i residenti, fra i quali Antonio. «Passeggiavo con mia moglie, quando abbiamo visti d'improvviso il locale venire giù. È stato uno shock tremendo», ha raccontato. «L'intero Arenal è in stato di abbandono, se venissero a fare ispezioni ai locali, la metà dovrebbe chiudere».

Dal divertimento al caos

Il lungomare della Playa de Palma è gremito di lounge bar, discoteche e negozi di souvenir. Ed è la zona turistica più frequentata soprattutto da tedeschi e inglesi.

Il resort Medusa Beach Club giovedì sera era pieno come un uovo di giovani stranieri in vacanza, che cenavano e ballavano quando la struttura è collassata, fra grida di disperazione e invocazioni di aiuto.

Il caos è finito solo intorno alla mezzanotte, quando ormai erano già quattro i corpi estratti dalle macerie e decine i feriti soccorsi nei vari centri ospedalieri.

Ed è caduto un silenzio tombale, dopo l'appello degli agenti di polizia in spagnolo, inglese e francese ai turisti e curiosi che si accalcavano intorno alla zona recintata.

Per consentire ai vigili del fuoco di ascoltare eventuali grida di soccorso di possibili sopravvissuti sotto le macerie. Le ricerche sono andate avanti fino al sorgere del sole. Tre i giorni di lutto proclamati dal Comune fino a domenica.

SDA