Il rivale numero uno di Vladimir Putin, Alexei Navalny, affronta oggi due processi.
Il primo, già iniziato, riguarda l'appello contro la sentenza con la quale gli è stata revocata la sospensione condizionale della pena concessagli sei anni fa per una vecchia e controversa condanna per frode che ora gli è stato imposto di scontare restando dietro le sbarre per due anni e otto mesi.
Navalny è stato arrestato non appena è tornato in Russia dalla Germania, dove è stato curato per un presunto avvelenamento per il quale si sospettano i servizi segreti del Cremlino. La Corte europea dei diritti dell'Uomo ha chiesto l'immediata scarcerazione dell'oppositore, considerato vittima di processi di matrice politica.
Nonostante i cinque mesi trascorsi all'estero per le cure, le autorità accusano il dissidente di aver violato le norme della sospensione condizionale della pena per non essersi presentato davanti al giudice di sorveglianza a Mosca.
Un processo per diffamazione
Il processo per diffamazione riguarda invece un 94enne che compare in un video promosso dal Cremlino sulla riforma costituzionale che, tra le altre cose, ha cancellato per Putin il limite di due mandati presidenziali consecutivi. In un tweet Navalny ha definito «traditori» coloro che apparivano nel filmato ed è stato querelato per diffamazione.
Secondo l'oppositore, le sue parole non erano rivolte direttamente all'anziano e il processo è una strategia delle autorità per metterlo in cattiva luce visto che la Seconda guerra mondiale è chiamata Grande guerra patriottica in Russia ed è considerato socialmente inaccettabile offendere un veterano. La pubblica accusa ha chiesto una multa di 10'700 euro.