La cappa di smog che avvolge da giorni New Delhi ha fatto registrare, con le targhe alterne, solo un leggerissimo calo, mentre, con il traffico privato dimezzato e le scuole chiuse, la città resta «una camera a gas, una serissima minaccia per la salute».
A dirlo è il governatore Arvind Kejriwal, che insiste: «Chi vive qui corre seri rischi per la salute, come se fumasse due pacchetti di sigarette al giorno: è inaccettabile».
Questa mattina la Corte suprema ha tenuto una lunga udienza sulla situazione, e ha rimproverato il governo centrale e i governi dei singoli Stati per la mancanza di coordinamento nell'affrontare il problema.
La capitale indiana è al quinto giorno di emergenza inquinamento. Ieri lo smog ha registrato livelli record, i peggiori da tre anni: l'AQI, l'air quality index, che misura le particelle velenose che dall'atmosfera entrano nei polmoni, ha toccato quota 650, con punte di 708, e in alcune aree della città addirittura il record apocalittico di 900, quattordici volte sopra il livello ritenuto accettabile.
Incessanti le polemiche sull'inefficacia delle misure messe in campo. Bloccate nei giorni scorsi diverse attività produttive ad alto impatto, con conseguenze anche sull'economia. Disagi si sono registrati nel traffico aereo, con diversi voli deviati per l'impossibilità di atterrare o decollare a causa della spessa cortina che ostacola la visibilità.
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