GinevraGiroud condannato anche in appello, ma pena azzerata
bt, ats
26.4.2022 - 19:11
La Corte di giustizia di Ginevra ha confermato la condanna del viticoltore vallesano Dominique Giroud per aver istigato un tentativo di acquisizione illecita di dati. Tuttavia, la pena pecuniaria che gli è stata inflitta in pratica corrisponde a zero aliquote giornaliere, ha rivelato il suo avvocato Yannis Sakkas.
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26.04.2022, 19:11
SDA
In primo grado, nell'aprile 2021, il Tribunale di polizia ginevrino aveva riconosciuto la colpevolezza di Giroud in questa vicenda, infliggendogli sei mesi di prigione con la condizionale. L'imputato aveva cercato di far hackerare i computer di due giornalisti che indagavano su di lui, così da scoprire le loro fonti.
Il viticoltore aveva però fatto ricorso in appello chiedendo l'assoluzione, che non è arrivata. Malgrado ciò, scrive il suo legale in un comunicato odierno, «questa sentenza è chiaramente un successo». «I giudici hanno rifiutato in concreto di pronunciare una pena di prigione o in aliquote giornaliere», prosegue Sakkas.
Secondo l'avvocato quindi, la loro decisione di annullare i sei mesi appioppati in prima istanza non può che essere accolta con soddisfazione. A suo dire, tale verdetto dimostra come una sanzione contro Giroud non fosse giustificata e come il caso ispiri poca fiducia.
L'avvocato ritiene però un peccato che la corte non abbia osato fare un passo ulteriore, prosciogliendo il suo cliente. Rimane comunque aperta la porta per un ricorso al Tribunale federale (TF).
Voleva accedere ai computer di due giornalisti
Il tentativo di intrufolarsi nei computer di un giornalista della radiotelevisione romanda RTS e di una sua collega del quotidiano Le Temps risale al 2014. Per questa operazione illegale, Giroud aveva assoldato un amico di infanzia, all'epoca agente del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC), un detective privato e un esperto di informatica.
Per l'accusa, che si basa su registrazioni telefoniche, vi era stata una trattativa sui prezzi. In particolare, il viticoltore aveva anticipato 10'000 franchi all'informatico. Alla fine, i due reporter non avevano abboccato all'amo e l'atto di pirateria era pertanto fallito.
La RTS prende posizione
Prendendo atto della conferma della condanna, la RTS fa notare che sulla carta la pena di Giroud è stata ridotta a una di tipo pecuniario sospesa con la condizionale e a una multa.
Nella pratica però, dato che il massimo di aliquote consentite dalla legge è già stato raggiunto in ragione di precedenti sanzioni nei suoi confronti, la camera d'appello ha azzerato le 180 aliquote ritenute adeguate per la colpa di cui si è macchiato il viticoltore, indica l'emittente in una reazione diffusa in serata. Ecco spiegato perché in fin dei conti l'imputato non dovrà mettere ulteriormente mano al portafoglio.
Citato nella presa di posizione, l'avvocato della RTS Jamil Soussi ha applaudito la sentenza in secondo grado. «Le condanne per casi di pirateria informatica sono rare, si tratta di una decisione storica», ha dichiarato.