ONEONTA (New York, Usa)
Sebbene nessuna mamma e nessun papà siano disposti a riconoscerlo, non si è imparziali con tutti i figli e, anzi, i genitori tendono a favorire il figlio del proprio sesso, quanto meno a spendere di più per lui.
Lo suggerisce uno studio che sarà pubblicato sul Journal of Consumer Psychology e che è stato condotto presso la University of New York a Oneonta.
Lo studio si basa su una serie di esperimenti sia di scenario sia sul campo su diversi campioni di genitori (di Paesi e culture diverse) con figli di entrambi i sessi.
Ad esempio in un esperimento ai genitori veniva data la possibilità di scegliere a chi dei propri figli regalare una fornitura completa per la scuola ed è emerso che i papà tendevano sempre o quasi a scegliere il figlio maschio, le mamme quasi sempre la loro figlia femmina. In altri esperimenti con somme di denaro o buoni del tesoro messi a disposizione dei genitori il risultato si ripete: indipendentemente dalla cultura di origine, il padre è sempre più incline a favorire il figlio maschio, la madre la figlia femmina.
Secondo gli esperti lo studio ha una portata potenzialmente non trascurabile perché, se le stesse preferenze si ripetono a scuola e nel mondo del lavoro, significa che le donne potrebbero essere svantaggiate in contesti in cui le figure di potere e i capi sono quasi sempre di sesso maschile.
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