PericoliGuterres: la disinformazione minaccia le missioni di pace dell'ONU
SDA
13.7.2022 - 12:23
Nei luoghi in cui sono schierate le forze di pace delle Nazioni Unite, '«la disinformazione è un'arma che può fare la differenza tra pace e guerra, vita e morte'», ha avvertito il Segretario Generale dell'ONU, Antonio Guterres, parlando al Consiglio di sicurezza.
Keystone-SDA
13.07.2022, 12:23
13.07.2022, 12:28
SDA
Guterres ha sottolineato che molti caschi blu considerano le false notizie una minaccia grave alla loro sicurezza. Ne è un esempio il Mali, dove su Facebook è stata pubblicata una falsa lettera in cui si affermava che le forze di pace stavano collaborando con gruppi armati. Il messaggio è diventato virale su WhatsApp ed è stato ripreso dai media nazionali.
«Questa lettera contraffatta ha alimentato l'ostilità e il risentimento nei confronti delle forze di pace, rendendo ancora più difficile il loro compito fondamentale di proteggere i civili» ha spiegato Guterres.
«Le forze di pace affrontano terroristi, criminali, gruppi armati e i loro alleati, molti dei quali hanno accesso a potenti armi moderne e hanno un interesse acquisito nel perpetuare il caos in cui prosperano – ha aggiunto il capo delle Nazioni Unite – e le armi brandite non sono solo pistole ed esplosivi: la disinformazione e l'incitamento all'odio sono sempre più utilizzati come armi da guerra».
«La comunicazione strategica, credibile, accurata e incentrata sull'uomo, è uno dei nostri strumenti migliori e più convenienti per contrastare la minaccia», ha detto ancora il Segretario generale.
Secondo Guterres «una comunicazione appropriata crea fiducia e ottiene sostegno politico e pubblico. Consente alla popolazione locale di comprendere meglio le nostre missioni e mandati e, a sua volta, permette ai nostri operatori di pace di conoscere le preoccupazioni, le aspettative e le speranze della popolazione locale. Può creare uno spazio sicuro per la riconciliazione e la costruzione della pace per lavorare e fornire alle donne, ai giovani e alla società civile un migliore accesso ai processi di pace».