La testimonianza I milanesi sognano la vecchia vita e sperano in una rapida vaccinazione

Carlotta Henggeler

11.4.2021

La Regione Lombardia spera di resistere al COVID-19 con un'offensiva di vaccinazione attraverso i datori di lavoro. Una residente racconta a «blue News» come se la passano i milanesi.

Carlotta Henggeler

Una spensierata passeggiata serale per le strade di Milano. Godersi una bevanda fredda fuori da un bar e osservare allo stesso tempo le altre persone. Questo è ciò che Magdalena Gies rivuole dalla sua vecchia vita. Quella prima del Covid. Ma non sembra affatto così.

Il Nord Italia è stato colpito in modo particolarmente duro dal virus ed è ancora una zona rossa, o zona ad alto rischio (a partire dall'8 aprile 2021). Magdalena Gies sa come il livello di allerta influisca sul benessere dei milanesi.

La nativa di Francoforte vive nella capitale lombarda da tre anni. Lavora come responsabile delle risorse umane per uno studio legale internazionale, a due passi da Piazza del Duomo.

La Lombardia vuole liberarsi dalla morsa del virus con una nuova strategia: coinvolgere i datori di lavoro nel piano di vaccinazione. Magdalena spiega che l'organizzazione, secondo linee guida appropriate, e tutti i costi economici (tranne i vaccini) sono nelle mani dei datori di lavoro. La parte sanitaria invece è nelle mani del medico responsabile o dell'istituzione sanitaria locale.

Ma molto presto non lo sarà più. «Il medico della nostra azienda ha detto che non è ancora disponibile vaccino a sufficienza. Quando ciò avverrà è una questione aperta. Ci stanno lavorando».

Tornare lentamente alla normalità? Non proprio

Questa non è una buona notizia. Soprattutto per il Nord Italia. Il virus ha colpito duramente la regione. Chiusure rigide sono state imposte diverse volte, per mesi. Raggio di movimento: 200 metri. «Una volta facevo jogging intorno a casa, ma era molto insoddisfacente», ricorda la 53enne germanica. Così si è dedicata alle sue piante e ha cucinato.

Tempi passati. Al momento non c'è una stretta chiusura, ma sono ancora in vigore severe misure igieniche. Ovunque. Una volta alla settimana Magdalena si reca in ufficio, dalla sua casa di Vimodrone al centro della città, che dista a 29 minuti di metropolitana.

Magdalena Gies
zVg

Magdalena Gies vive a Milano da tre anni. La specialista delle Risorse umane lavora non lontano dal famoso Duomo in un importante studio legale internazionale.

Per raggiungere l'ufficio si deve prendere la precauzione di portare con sé un'autodichiarazione, perché il viaggio tra i comuni è permesso solo per motivi di lavoro validi o in casi d'emergenza medici. Per evitare «aggiustamenti» indesiderati, il Ministero dell'Interno ha dovuto aggiornare di continuo il modulo e renderlo più sicuro.

Anche il percorso per andare al lavoro deve essere ben pensato ai tempi della pandemia. Quelli che possono evitare l'ora di punta lo fanno. Anche se la metropolitana ha ora un'occupazione massima del 50% e gli adesivi per i piedi sul pavimento indicano dove sono le aree di attesa conformi alle misure anti-covid. Magari un'azione d'approccio, come piace fare agli italiani? Non esistono più in tempi di pandemia.

Una volta arrivati in ufficio, viene misurata la febbre e la presenza viene notificata in un registro per un eventuale rintracciamento. L'elenco viene distrutto dopo tre settimane per motivi di protezione dei dati. Farsi misurare la temperatura è comunque all'ordine del giorno: dal posto di lavoro al supermercato. Disinfettare le mani fa parte della vita quotidiana.

Stanchezza pandemica e prossime vacanze estive

Quando Maddalena vuole schiarirsi le idee, va al Naviglio della Martesana, un piccolo canale idilliaco che porta nell'entroterra milanese fino a Gorgonzola. «È un buon posto per camminare, fare jogging e passeggiare. Quando il tempo è bello, si scatena l'inferno», racconta Magdalena. Sul tema Covid osserva una certa stanchezza  tra i residenti. La gente si incontra di nuovo in gruppi troppo grandi, i giovani portano le mascherine sotto il mento.

E il prossimo grande problema è proprio dietro l'angolo: le vacanze estive, in Italia Ferragosto è come da noi il primo agosto - una tradizione.

E anche quest'anno è difficile prevedere se sarà possibile rispettarla la tradizione. Molti lavoratori del Nord Italia non potranno raggiungere le loro famiglie nel sud del Paese.

Anche se a Magdalena sono piaciute le surreali strade vuote del centro di Milano durante il rigido lockdown, vorrebbe riavere un pezzo di normalità. Con lunghe passeggiate serali e forse un aperitivo con gli amici in un open bar.