Caos nei voli Fingono di essere disabili per raggiungere più in fretta il gate

phi

11.7.2022

Caos all'aeroporto di Schipol, Amsterdam, il 30 aprile.
Caos all'aeroporto di Schipol, Amsterdam, il 30 aprile.
EPA

I viaggiatori sono infastiditi dalle lunghe code che si formano negli aeroporti a causa della mancanza di personale. E ciò sta causando comportamenti poco etici: allo scalo di Amsterdam Schipol è aumentato il  numero di passeggeri che dichiara una disabilità.

phi

11.7.2022

Gli europei stanno finalmente per partire per le meritate vacanze estive, che iniziano però con ingorghi stradali o caos negli aeroporti. Il fatto che gli scali non si siano adeguati all'ondata di viaggiatori e che la mancanza di personale ritardi fastidiosamente il check-in è un grande problema.

Nei Paesi Bassi, questo sta avendo anche delle gravi conseguenze: il personale dell'aeroporto di Schipol ha infatti notato che sono molto più numerosi gli ospiti che dichiarano una disabilità o una malattia per non dover attendere a lungo al check-in e ai controlli di sicurezza. Tali richieste sono aumentate del 35% rispetto al 2019.

Il numero di passeggeri che richiedono assistenza a causa di una disabilità o di un infortunio è aumentato del 35% rispetto al 2019.
Il numero di passeggeri che richiedono assistenza a causa di una disabilità o di un infortunio è aumentato del 35% rispetto al 2019.
EPA

Le spiegazioni possibili sono due: «Da un lato, le persone devono aspettare molto di più e questo aumenta la probabilità che qualcuno abbia bisogno di assistenza medica», ha detto la portavoce dell'aeroporto Madelon van der Hof al NL Times. «Dall'altro, si nota anche chiaramente che i viaggiatori utilizzano gli assistenti per evitare le lunghe code».

La questione è che chi finge una disabilità o un infortunio rischia di mettere in difficoltà chi ha invece veramente un problema, che non può essere aiutato rapidamente. «Naturalmente, non possiamo dire nulla di buono su questi [viaggiatori ingannevoli]», commenta van der Hof, aggiungendo che così «aumenta la pressione sul gruppo di viaggiatori vulnerabili».

L'aeroporto di Amsterdam Schipol non può però far nulla in questa situazione. «Siamo legalmente obbligati ad aiutare chiunque lo richieda. Non ci è consentito domandare perché qualcuno fa la richiesta. Da qui l'appello a chiedere assistenza solo se ne ha effettivamente bisogno», conclude la portavoce.