Erosione Il cambiamento climatico potrebbe cancellare il 50% delle spiagge 

uri

17.3.2020

Ricca di spiagge, l'Australia è già fortemente colpita dai cambiamenti climatici. Alla fine del secolo, il Paese potrebbe aver perso circa 15 000 chilometri di spiagge. In questa foto, il litorale di Collaroy, a Sydney, nel corso di una tempesta.
Ricca di spiagge, l'Australia è già fortemente colpita dai cambiamenti climatici. Alla fine del secolo, il Paese potrebbe aver perso circa 15 000 chilometri di spiagge. In questa foto, il litorale di Collaroy, a Sydney, nel corso di una tempesta.
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In un futuro non così lontano, le vacanze in spiaggia potrebbero essere storia in numerosi luoghi. A causa dei cambiamenti climatici, circa la metà di esse potrebbe scomparire entro la fine del secolo.

Più di un terzo dei litorali di tutto il mondo sono rappresentati da spiagge di sabbia fine. Oltre a costituire delle mete turistiche particolarmente apprezzate, nonché importanti volani economici, esse giocano anche un fondamentale ruolo in termini ecologici, essendo delle zone di raccordo tra il mare e la terra.

Tuttavia, questi spazi di divertimento stanno subendo una pressione molto forte a causa dei cambiamenti climatici, come spiegato la settimana scorsa da un gruppo di ricercatori nella rivista specializzata «Nature Climate Change». 

Bondi Beach, nella metropoli australiana di Sydney, è una delle spiagge più celebri del mondo. Nei giorni di grande affluenza, può arrivare ad ospitare 40 000 persone.
Bondi Beach, nella metropoli australiana di Sydney, è una delle spiagge più celebri del mondo. Nei giorni di grande affluenza, può arrivare ad ospitare 40 000 persone.
Keystone

I cambiamenti climatici hanno infatti un impatto profondo sulle spiagge. Secondo lo studio, il 50% di esse potrebbe sparire di qui alla fine del secolo. Secondo le previsioni, tra il 14 e il 15% dei litorali diventerà irriconoscibile entro 30 anni. 

In ragione del processo di erosione, numerose spiagge sono già sempre più piccole. Come scoperto dagli studiosi del Centro comune di ricerca della Commissione europea e di diverse università di Spagna, Portogallo e Paesi Bassi, i cambiamenti climatici - e le loro conseguenze, a partire dall'innalzamento del livello dei mari e dalle tempeste sempre più violente - rappresentano una minaccia crescente per i litorali.

In Australia si perderanno almeno 11 500 chilometri di spiagge

Analizzando i dati satellitari riferiti al periodo che va dal 1984 al 2015, gli scienziati hanno simulato due possibili scenari per i litorali. Il primo immagina un riscaldamento climatico senza alcuna mitigazione (il cosiddetto scenario RCP8.5) fino al 2100, mentre il secondo ipotizza che esso venga attenuato da una serie di misure di protezione del clima (RCP4.5).

I risultati sono allarmanti, come sottolinea il gruppo di ricercatori, capeggiato dall'oceanografo Michail Vousdoukas, specialista dei litorali. Le analisi hanno rivelato «una tendenza generalizzata all'erosione, in aumento a causa del tempo che passa e dell'aumento delle emissioni di gas ad effetto serra». Tale erosione è provocata principalmente dall'innalzamento del livello dei mari. 

Secondo la simulazione, l'Australia è particolarmente colpita dal fenomeno della perdita delle spiagge. Se il riscaldamento climatico non dovesse essere frenato, il Paese perderà circa 15 000 chilometri di spiagge di sabbia di qui al 2100. E anche con «misure limitate di protezione del clima» si perderanno comunque 11 500 chilometri, ovvero il 50% delle spiagge presenti sul litorale della nazione, affermano i ricercatori.

La cosa migliore da fare è proteggere il clima

Paesi e regioni come la Repubblica Democratica del Congo, il Gambia, Jersey, la Guinea e il Pakistan saranno i più colpiti dalla scomparsa delle spiagge (per oltre il 60%). Ma anche Canada, Cile, Messico, Cina e Stati Uniti subiranno pesanti conseguenze. Nella peggiore delle ipotesi, il fenomeno potrebbe riguardare circa 5500 chilometri di coste americane alla fine del secolo. 

Dal momento che numerose spiagge sono situate in zone densamente popolate, la loro erosione comporta anche una diminuzione della protezione contro le inondazioni e le tempeste per chi abita in tali aree, precisano i ricercatori. Secondo i quali, inoltre, importanti perdite graveranno sul settore del turismo, il che rappresenta un problema soprattutto per le economie più vulnerabili.

Al fine di contrastare tali scenari, gli autori raccomandano di ridurre l'erosione grazie ad uno sfruttamento intelligente dei litorali, come accade ad esempio nei Paesi Bassi. Tuttavia, la cosa migliore da fare è, dal loro punto di vista, proteggere il clima: «Una riduzione moderata delle emissioni di gas ad effetto serra potrebbe provocare una perdita del 17% dei litorali, entro il 2050, e anche del 40% alla fine del secolo», scrivono gli scienziati.

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