Clima Impianti depurazione: per l'Eawag le emissioni di N2O sono contenibili

ns, ats

20.1.2022 - 16:57

Lavori di manutenzione del dispositivo di misura delle emissioni di ossido di diazoto sulle vasche di un impianto di depurazione.
Lavori di manutenzione del dispositivo di misura delle emissioni di ossido di diazoto sulle vasche di un impianto di depurazione.
Keystone

Gli impianti di depurazione emettono quantitativi di ossido di diazoto (N2O) più importanti di quanto si supponesse, hanno mostrato ricercatori dell'Eawag che, dato il suo potente effetto serra, hanno elaborato ottimizzazioni del processo di trattamento dei fanghi.

Keystone-SDA, ns, ats

Gli impianti di depurazione delle acque (IDA) – nella Confederazione se ne contano circa 800 – producono vari gas responsabili del riscaldamento climatico, in totale più dell'1% di tutte le emissioni in Svizzera, scrive l'Istituto federale per l'approvvigionamento, la depurazione e la protezione delle acque (Eawag) in una nota odierna.

L'N2O – noto anche come protossido di azoto e gas esilarante (per via dei suoi effetti euforizzanti) – generato dagli impianti di depurazione rappresenta il 20% (ossia 1050 tonnellate nel 2019) di tutto quello emesso in Svizzera, ha evidenziato la ricerca. Oltre ad avere un impatto sul clima, l'N2O ne ha uno negativo anche sullo strato di ozono nell'atmosfera.

Fino ad ora, poiché mancavano dati con una risoluzione temporale e spaziale sufficiente, «l'importanza globale delle emissioni dagli impianti di depurazione è stata molto sottovalutata», afferma, citato nel comunicato, Wenzel Gruber, ricercatore all'Eawag e primo autore dello studio, pubblicato sulla rivista Aqua & Gas. Le IDA, ricorda, sono grandi emettitori di N2O non solo in Svizzera ma in tutto il mondo.

Emissioni riducibili del 75%

Nell'ambito del progetto «N2Oara» (ARA è la sigla tedesca corrispondente a IDA in italiano), l'Eawag ha effettuato quattordici campagne di misurazione a lungo termine in vari tipi di impianti di trattamento delle acque reflue. In questo modo, è stato possibile creare una banca dati completa sulle emissioni delle IDA e comprendere meglio quali fossero gli agenti responsabili.

Sull'insieme del processo di trattamento delle acque reflue, l'N2O rappresenta la parte maggiore delle emissioni di gas a effetto serra. Ottimizzando alcune fasi con lo scopo di prevenire l'accumulo di nitriti (molecole contenenti azoto), queste emissioni possono essere ridotte fino al 75%, mostra la ricerca.

Le misure non influenzano la qualità dell'acqua alla fine del processo, dichiara Gruber, sempre citato nella nota. Le misure menzionate sembrano persino migliorare la qualità del processo.

Tuttavia, al fine di raccomandare misure di ottimizzazione efficaci, è necessario conoscere meglio i meccanismi coinvolti, si legge nella nota. A tal fine, l'Eawag ha lanciato due nuovi progetti.

Di tutti i gas a effetto serra emessi dalle attività umane, l'ossido di diazoto è il terzo più importante. È 300 volte più potente del CO2 e rimane nell'atmosfera per 120 anni.