Cronaca di confine Uomo ucciso nel Comasco a coltellate, un fermo

bt

23.1.2024 - 09:35

«Mamma, mi hanno accoltellato». Il disperato grido di aiuto al telefono ha rotto il silenzio della notte, ma non è bastato a salvare la vita a un 43enne, morto dissanguato, nel salotto della sua villetta. 

Immagine illustrativa d'archivio.
Immagine illustrativa d'archivio.
IMAGO/Pond5 Images

Keystone-SDA, bt

Erano le 4.40 del mattino della notte tra domenica e lunedì a Oltrona di San Mamette, sulle colline comasche, in una zona residenziale immersa nel verde. Silenziosa, fino a quel momento.

Secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa italiana Ansa, la madre, che abita nella villetta adiacente, ricevuta la chiamata è subito corsa a casa del figlio, disperata, ha trovato il cancello e la porta aperti, è entrata e ha visto il figlio a terra, in salotto, in mezzo al sangue.

Ha chiamato i soccorritori, che hanno tentato in ogni modo di rianimarlo, ma era troppo tardi. L'uomo è morto senza poter dire chi l'aveva colpito.

Fermato un amico della vittima

I carabinieri hanno sentito oltre alla mamma, i parenti e i conoscenti. E nel giro di poche ore i militari italiani si sono fatti anche un'idea su chi poteva essere l'assassino: nel primo pomeriggio di lunedì è stato infatti portato in caserma per essere interrogato un uomo di 33 anni, amico della vittima, che si aggirava a piedi lungo la strada provinciale, non lontano dal luogo del delitto.

L'uomo, di Appiano Gentile, è stato fermato in serata lunedì per omicidio volontario.

Nel corso della giornata aveva negato ogni coinvolgimento, poi c'è stata la svolta: il 33enne è stato interrogato dal magistrato di turno che, sulla base del materiale raccolto e, probabilmente, anche di qualche ammissione, ha disposto il fermo in carcere.

Una serata alcolizzata?

Il 33enne, del quale non sono state rese note le generalità, era amico della vittima. I due hanno trascorso insieme, a casa di Millefanti, una serata che doveva essere a base di alcol: sul tavolo del salotto, infatti, i carabinieri hanno trovato varie bottiglie di grappa e vino, molte delle quali vuote.

L'omicidio sarebbe stato scatenato da una lite, probabilmente dovuta anche allo stato di confusione dei due. Lite conclusa dalla coltellata inferta al petto di Millefanti, appena sopra il cuore, e risultata fatale.

All'amico i carabinieri sono risaliti ricostruendo le ultime ore della vittima: un conoscente dei due ha riferito di averli accompagnati in auto domenica sera nella villetta di Oltrona dove è avvenuto il delitto.

Problemi di droga nel passato della vittima

La vittima era padre di un ragazzino di 11 anni che non abitava con lui, viveva nella villetta monofamiliare di fianco a quella dei genitori, che gestiscono una piccola azienda tessile adiacente.

In passato aveva avuto problemi di dipendenza da stupefacenti, ma non pendenze per spaccio o traffico di droga, mentre ha avuto qualche denuncia per resistenza a pubblico ufficiale.

Una vita un po' sul filo del rasoio con una passione per il figlio, che appare spesso nelle foto dei social, non più aggiornati dal 2020.