Crollo del turismo Un'estate da dimenticare per l'Italia

ATS

5.9.2020 - 11:26

Il crollo del turismo ha interessato tutta Italia, ma in particolare nel Nord Ovest e del Nord Est (foto d'archivio)
Il crollo del turismo ha interessato tutta Italia, ma in particolare nel Nord Ovest e del Nord Est (foto d'archivio)
Source: KEYSTONE/EPA/FABIO MUZZI

Estate da dimenticare per il turismo italiano: il lieve recupero del mercato interno ad agosto non basta a salvare la stagione. È quanto indica un rapporto del Centro Studi Turistici (CST) di Firenze su richiesta della federazione italiana del turismo (Assoturismo).

Nel trimestre giugno-agosto le presenze nelle strutture ricettive ufficiali in Italia si sono fermate a 148,5 milioni, oltre 65 milioni in meno rispetto al 2019 (-30,4%), con un calo più forte nell'alberghiero (-32,6%) rispetto all'extralberghiero (-27,5%). Le stime sono elaborate sulla base dei dati forniti da un campione di 1.975 imprenditori della ricettività in tutta Italia.

A pesare, in particolare, il crollo peggiore delle attese (-65,9%) della domanda estera: sono sparite due presenze straniere su tre. Aumentano, invece, i turisti italiani (+1,1%), ma solo nell'extralberghiero (+5,5%).

Il calo degli stranieri è avvertito più dall'alberghiero (-70%) che dall'extralberghiero (-61%) e coinvolge soprattutto i turisti extra-Ue; restano in particolare svizzeri, ma anche tedeschi, francesi, olandesi, austriaci e britannici.

Crollo del turismo nelle città d'arte

La tendenza negativa ha interessato tutte le aree del Paese, ma con forza diversa. L'andamento peggiore è stato registrato dagli imprenditori del Nord Ovest (-34,2%) e del Nord Est (-34,4%). Valori meno negativi sono stati segnalati dalle imprese delle regioni del Centro (-31,3%), mentre per le aree del Sud e delle Isole la stima del calo è ancora più contenuta (-20,4%).

Crollo per le città d'arte (-49,6% di presenze), laghi (-48,6%), terme (-38,9%) e campagne e collina (-39,8%). Resiste meglio, invece, il balneare, che segna un calo del -23,7%, (-66,6% di presenze straniere e +3,9% di italiani). Più resiliente ancora il turismo montano, con -19%, (+2,7% italiani e -63,6% stranieri).

Le indicazioni delle imprese segnalano un crollo rilevante dei volumi, stimato mediamente al 37,5% rispetto allo stesso periodo del 2019, (-38,7% gli hotel e -33,8% l'extralberghiero).

«Il recupero fisiologico della domanda italiana nelle settimane centrali di agosto non è stato sufficiente ad agganciare il rimbalzo», spiega Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti. «Ora le imprese sperano in un prolungamento della stagione estiva a settembre e in una graduale ripresa degli stranieri, anche se le notizie di una risalita dei contagi hanno frenato le prenotazioni e in qualche caso provocato delle disdette», aggiunge.

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