RelittiLa ricerca del Titanic ha coperto una missione segreta
jfk
14.1.2019
La storia del Titanic, dal naufragio al ritovamento del relitto
Il naufragio del «Titanic» è avvenuto più di un secolo fa. Oggi il relitto classificato patrimonio mondiale dell'Unesco è attaccato dai microrganismi. L'immagine illustra tutta la sfortuna che ha colpito la nave. Due ore e quaranta minuti dopo essere entrato in collisione con un iceberg a circa 300 miglia marine a sud-est dell'isola canadese di Terranova, il 14 aprile 1912, attorno alle 23:40, il «Titanic» è affondato.
Immagine: Getty Images
Battuta all'asta da Christie's a Londra, questa foto mostra alcuni sopravvissuti in una scialuppa di salvataggio.
Immagine: Keystone
Questa immagine mostra l'iceberg con il quale il «Titanic» sarebbe entrato in collisione e sul quale sarebbero state ritrovate tracce rosse al livello della linea di galleggiamento.
Immagine: Keystone
Una cabina di prima classe in una replica del «Titanic». La nave non era la più veloce, né la più avanzata tecnologicamente, ma era molto confortevole e - anche se per un breve periodo - è stata anche la più grande del mondo.
Immagine: Keystone
Il «Titanic» all'inizio del suo viaggio inaugurale (e fatale), il 10 aprile 1912, mentre lascia il porto di Southampton.
Immagine: Keystone
In molti sono partiti negli anni alla ricerca del relitto, lanciandosi in una gigantesca caccia al tesoro.
Immagine: Keystone
Il ricercatore americano Robert Ballard, assieme alla sua squadra, è riuscito a localizzare la leggendaria nave ad una profondità di 3.803 metri, il 1 settembre 1985.
Immagine: Keystone
La scoperta ha comportato l'avvio di un importante (e indesiderato) movimento in un luogo...
Immagine: Keystone
... che Ballard e i suoi colleghi considerano prima di tutto come un sito commemorativo, che merita dunque rispetto.
Immagine: Keystone
Più di 1 500 uomini, donne e bambini sono morti nella catastrofe. Nella foto, il «Titanic» (a sinistra) e la sua nave gemella, la «Olympic», nel cantiere navale di Belfast, in Irlanda del Nord.
Immagine: Keystone
Soltanto 710 persone sono state salvate. Nella foto, l'enorme scafo della nave in costruzione.
Immagine: Keystone
Ballard ha raggiunto per la prima volta il relitto nel 1986, un anno dopo la scoperta: «È stata un'esperienza incredibile - ha dichiarato all'agenzia di stampa tedesca DPA -. Abbiamo fotografato tutto con cura e abbiamo ricostruito il mosaico completo della nave». Nel corso di una seconda immersione sul sito dove giace il «Titanic», nel 2004, ha faticato a riconoscere il relitto. Il fondale marino era infatti stracolmo di lattine di birra e altri rifiuti, come ha raccontato sconsolato in un articolo pubblicato sulla rivista «National Geographic».
Immagine: Keystone
L'avvicinamento al sito da parte di alcuni sottomarini - con a bordo, tra gli altri, il regista di «Titanic» James Cameron - ha evidenziato come alcuni ponti fossero sul punto di crollare. Mentre alcuni si erano già accartocciati su loro stessi.
Immagine: Keystone
Alcune società si sono impegnate al fine di «recuperare migliaia di oggetti dal sito, che ai miei occhi è sacro», spiega Ballard, che si lamenta del fatto che il mito del «Titanic» sia utilizzato in particolare a scopi pubblicitari da alcuni marchi di birra.
Immagine: Keystone
L'archeologo James Delgado dell'Agenzia americana di osservazione oceanica e atmosferica (NOAA) teme i rifiuti lasciati dai turisti e dai cacciatori di souvenir nei pressi del «Titanic».
Immagine: Keystone
La spazzatura nutre infatti i microrganismi - che altrimenti sarebbero costretti a vivere in una situazione particolarmente complicata - e ne favorisce la riproduzione. Come nel caso di un batterio che ingerisce il ferro, chiamato «Halomonas titanicae», che potrebbe accelerare considerevolmente la decomposizione del relitto, secondo Delgado.
Immagine: Keystone
Ballard resta tuttavia ottimista: «RIteniamo di poter preservare la nave», ha dichiarato alla DPA. Vuole far ripulire lo scafo sott'acqua grazie a dei robot.
Immagine: Keystone
«Abbiamo la tecnologia per farlo. Occorre solo utilizzarla». Ballard ritiene di poter uccidere i batteri grazie a delle iniezioni all'interno della nave.
Immagine: Keystone
La storia del Titanic, dal naufragio al ritovamento del relitto
Il naufragio del «Titanic» è avvenuto più di un secolo fa. Oggi il relitto classificato patrimonio mondiale dell'Unesco è attaccato dai microrganismi. L'immagine illustra tutta la sfortuna che ha colpito la nave. Due ore e quaranta minuti dopo essere entrato in collisione con un iceberg a circa 300 miglia marine a sud-est dell'isola canadese di Terranova, il 14 aprile 1912, attorno alle 23:40, il «Titanic» è affondato.
Immagine: Getty Images
Battuta all'asta da Christie's a Londra, questa foto mostra alcuni sopravvissuti in una scialuppa di salvataggio.
Immagine: Keystone
Questa immagine mostra l'iceberg con il quale il «Titanic» sarebbe entrato in collisione e sul quale sarebbero state ritrovate tracce rosse al livello della linea di galleggiamento.
Immagine: Keystone
Una cabina di prima classe in una replica del «Titanic». La nave non era la più veloce, né la più avanzata tecnologicamente, ma era molto confortevole e - anche se per un breve periodo - è stata anche la più grande del mondo.
Immagine: Keystone
Il «Titanic» all'inizio del suo viaggio inaugurale (e fatale), il 10 aprile 1912, mentre lascia il porto di Southampton.
Immagine: Keystone
In molti sono partiti negli anni alla ricerca del relitto, lanciandosi in una gigantesca caccia al tesoro.
Immagine: Keystone
Il ricercatore americano Robert Ballard, assieme alla sua squadra, è riuscito a localizzare la leggendaria nave ad una profondità di 3.803 metri, il 1 settembre 1985.
Immagine: Keystone
La scoperta ha comportato l'avvio di un importante (e indesiderato) movimento in un luogo...
Immagine: Keystone
... che Ballard e i suoi colleghi considerano prima di tutto come un sito commemorativo, che merita dunque rispetto.
Immagine: Keystone
Più di 1 500 uomini, donne e bambini sono morti nella catastrofe. Nella foto, il «Titanic» (a sinistra) e la sua nave gemella, la «Olympic», nel cantiere navale di Belfast, in Irlanda del Nord.
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Soltanto 710 persone sono state salvate. Nella foto, l'enorme scafo della nave in costruzione.
Immagine: Keystone
Ballard ha raggiunto per la prima volta il relitto nel 1986, un anno dopo la scoperta: «È stata un'esperienza incredibile - ha dichiarato all'agenzia di stampa tedesca DPA -. Abbiamo fotografato tutto con cura e abbiamo ricostruito il mosaico completo della nave». Nel corso di una seconda immersione sul sito dove giace il «Titanic», nel 2004, ha faticato a riconoscere il relitto. Il fondale marino era infatti stracolmo di lattine di birra e altri rifiuti, come ha raccontato sconsolato in un articolo pubblicato sulla rivista «National Geographic».
Immagine: Keystone
L'avvicinamento al sito da parte di alcuni sottomarini - con a bordo, tra gli altri, il regista di «Titanic» James Cameron - ha evidenziato come alcuni ponti fossero sul punto di crollare. Mentre alcuni si erano già accartocciati su loro stessi.
Immagine: Keystone
Alcune società si sono impegnate al fine di «recuperare migliaia di oggetti dal sito, che ai miei occhi è sacro», spiega Ballard, che si lamenta del fatto che il mito del «Titanic» sia utilizzato in particolare a scopi pubblicitari da alcuni marchi di birra.
Immagine: Keystone
L'archeologo James Delgado dell'Agenzia americana di osservazione oceanica e atmosferica (NOAA) teme i rifiuti lasciati dai turisti e dai cacciatori di souvenir nei pressi del «Titanic».
Immagine: Keystone
La spazzatura nutre infatti i microrganismi - che altrimenti sarebbero costretti a vivere in una situazione particolarmente complicata - e ne favorisce la riproduzione. Come nel caso di un batterio che ingerisce il ferro, chiamato «Halomonas titanicae», che potrebbe accelerare considerevolmente la decomposizione del relitto, secondo Delgado.
Immagine: Keystone
Ballard resta tuttavia ottimista: «RIteniamo di poter preservare la nave», ha dichiarato alla DPA. Vuole far ripulire lo scafo sott'acqua grazie a dei robot.
Immagine: Keystone
«Abbiamo la tecnologia per farlo. Occorre solo utilizzarla». Ballard ritiene di poter uccidere i batteri grazie a delle iniezioni all'interno della nave.
Immagine: Keystone
Il relitto del «Titanic» è stato localizzato 73 anni dopo il naufragio nell'Atlantico settentrionale. Ma l'obiettivo principale della missione era di nascondere un'operazione top secret. Che lo Stato americano ha desecretato.
La scoperta fece il giro del mondo: nel 1985, un archeologo specialista di fondali marini riuscì a localizzare il relito della «RMS Titanic», che colò a picco nell'oceano il 15 aprile del 1912 dopo aver colpito un iceberg. Ma secondo la CNN, la ricerca della leggendaria nave da crociera sarebbe servita soprattutto a ritrovare i due sottomarini nucleari «USS Thresher» et «USS Scorpion» scomparsi negli anni Sessanta.
Roger Ballard alla ricerca di fondi
L'operazione fu frutto di una trattativa. Nato nel 1942, Ballard non aveva abbastanza denaro per lanciarsi alla ricerca del relitto del «Titanic» con il robot sottomarino telecomandato «Argo», da lui stesso messo a punto. Si rivolse così all'esercito americano, che però non sembrò particolarmente interessato al suo progetto. Il robot sommozzatore di Ballard e la sua esperienza, tuttavia, avrebbero potuto rappresentare qualcosa di importante per la Marina americana.
Lo «USS Thresher» naufragò infatti nel 1961 al largo delle coste del Massachusetts nel corso di una serie di test d'immersione in profondità, mentre dello «USS Scorpion» si persero le tracce nel 1969 a 400 miglia marine a sud-ovest delle Azzorre. La Marina americana voleva ottenere maggiori informazioni sulle cause degli incidenti e, soprattutto, sullo stato dei reattori nucleari a bordo. Senza che l'Unione sovietica, nemico giurato nel corso della guerra fredda, ne potesse trarre vantaggio.
I reattori sono ancora impermeabilizzati
A Ballard vennero perciò concessi dei fondi, a condizione che la sua squadra ricercasse prima di tutto i sottomarini nucleari scomparsi. Il risultato: i due reattori furono ritrovati e la loro impermeabilizzazione fu confermata. Nessun segno di radioattività venne infatti riscontrato. Al ricercatore restavano però a quel punto solo dodici giorni per ritrovare il «Titanic». L'esperienza acquisita nel corso della missione segreta, però, lo aiutò a localizzare il relitto: l'oceanografo aveva infatti imparato ad interpretare correttamente le tracce.
Con la squadra dell'ingegnere Jean-Louis Michel, Ballard riuscì alla fine a trovare lo scafo spezzato in due parti del «Titanic» il 1 settembre 1985, quattro giorni prima del termine della misione, circa 21 chilometri a sud-est rispetto alla posizione indicata al momento del lancio dell'SOS, a 3 803 metri di profondità. Nell'agosto dell'anno successivo, Ballard effettuò la prima immersione a fianco al relitto, grazie al sottomarino per la ricerca «Alvin». E al denaro che aveva ottenuto grazie alla collaborazione segreta con la Marina americana.
Nell'aprile del 1986, Chernobyl è stata colpita dalla più disastrosa catastrofe nucleare della storia. Due esplosioni in sequenza hanno distrutto uno dei quattro reattori del sito, con la conseguenza dell'emissione di particelle radioattive nell'atmosfera.
All'epoca, nella vicina città di Pripiat vivevano 47'000 persone, la maggior parte delle quali lavorava alla centrale. All'indomani della catastrofe, 135'000 persone sono state evacuate, rendendo di fatto Pripiat una città fantasma.
Immagine: Keystone
Da quel momento, le autorità hanno allestito un perimetro di sicurezza di 30 km intorno a Chernobyl. La zona vietata non soltanto è contaminata dalla radioattività, ma custodisce un segreto dell'armata russa.
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Il disastroso incidente nucleare ha anche interessato il sistema di rilevamento dei missili Duga.
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Al tempo della guerra fredda, questi colossi di acciaio costituivano un'arma importante per l’esercito russo. Ancora oggi, più di 60 colossi d'acciaio si levano verso il cielo, i più alti dei quali culminano a 150 metri.
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Il sistema era in grado di rilevare obiettivi a fino a 9000 chilometri di distanza. Per fare un raffronto, la distanza tra Chernobyl e New York è di 7500 chilometri.
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La base militare segreta è stata costruita nel 1976 ed è stata in funzione fino alla catastrofe di Chernobyl, in seguito alla quale si sono susseguite le più disparate speculazioni nel mondo intero.
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Il sistema emetteva infatti un segnale a onde corte che si poteva ascoltare attraverso le frequenze radio. Il rumore somigliava a uno crepito secco e ripetitivo, cosa che gli è valso il soprannome di «Woodpecker» (in italiano: picchio).
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Queste foto mostrano una rara prospettiva dell'installazione, un tempo segreta.
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Gli edifici hanno anche subito le devastazioni del tempo.
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Il cuore del sistema. La sala di controllo.
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Sembrerebbe che i pannelli di comando siano ancora in servizio.
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Ma l'installazione non è più in funzione da molto tempo.
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Le autorità russe hanno da tempo fatto scomparire i documenti sensibili ed altre tecnologie segrete.
Per accedere all'installazione, è necessaria un'autorizzazione speciale.
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