Immigrazione Libia: «Le ONG non entrino nelle nostre acque»

ATS

3.4.2019 - 08:51

La presa di posizione libica avviene mentre si avvicina la «stagione dell'immigrazione illegale verso l'Europa» (foto simbolica d'archivio).
La presa di posizione libica avviene mentre si avvicina la «stagione dell'immigrazione illegale verso l'Europa» (foto simbolica d'archivio).
Source: KEYSTONE/AP/OLMO CALVO

Avviso di Marina e Guardia costiera libica alle organizzazioni non governative (ONG): «non entrate nelle nostre acque territoriali e non intervenite vicino alle nostre coste». Lo riporta il sito Libya explorer.

Le autorità libiche citano il dirottamento del mercantile dello scorso 27 marzo, criticando «il silenzio della comunità internazionale e dell'Unione Europea sulla condotta di alcuni migranti», che potrebbe indurre «gruppi armati in futuro a fingere di essere migranti e fare lo stesso atto di pirateria una volta soccorsi».

«Il ripetuto comportamento criminale di migranti illegali contro l'equipaggio di navi di soccorso – prosegue Libyan observer riportando le dichiarazioni di Marina e Guardia costiera – è molto preoccupante e dimostra che il sistema di ricerca e soccorso è collassato nel Mediterraneo fornendo alle navi civili il pretesto per rifiutare di portare i migranti in Libia».

Chiudere i confini ai migranti illegali

«Noi – spiegano le autorità di Tripoli – chiediamo all'Organizzazione delle Nazioni Unite e alla UE di spingere i Paesi confinanti con la Libia a chiudere i propri confini ai migranti illegali e ad aiutare a velocizzare i rimpatri».

La presa di posizione libica avviene mentre si avvicina la «stagione dell'immigrazione illegale verso l'Europa» e le ONG, si legge sul sito, «non dovrebbero intervenire in mare per indurre i migranti, in coordinamento con i trafficanti di uomini, a fare il rischioso viaggio».

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