Com'è possibile?Clinicamente morto, dà segni di vita mentre gli stanno per espiantare gli organi
Sven Ziegler
18.10.2024
Gli organi di un americano cerebralmente morto stavano per essere rimossi. Ma improvvisamente l'uomo ha dato segni di vita. Ne segue ora un'indagine approfondita.
18.10.2024, 16:04
19.10.2024, 10:27
Sven Ziegler
Hai fretta? blue News riassume per te
Gli organi di un americano, dichiarato cerebralmente morto, stavano per essere espiantati.
Ma improvvisamente, sul tavolo operatorio, ha dato segni di vita.
Due medici si sono così rifiutati di continuare.
L'incidente è ora al centro di un'indagine approfondita.
Uno scioccante incidente avvenuto in un ospedale dello stato americano del Kentucky sta facendo notizia: Thomas T.J. Hoover, dichiarato cerebralmente morto dopo un'overdose, si è svegliato durante un'asportazione di organi programmata.
Secondo la testimone oculare Natasha Miller, Hoover ha mostrato chiari segni di vita, tra cui movimenti e lacrime.
«Stava visibilmente piangendo», ha riferito. Tuttavia, un coordinatore avrebbe esortato i medici a continuare la procedura. Due medici coinvolti si sono rifiutati e hanno lasciato la sala operatoria.
La sorella del «paziente», Donna Rhorer, ha raccontato che il fratello ha aperto gli occhi durante il trasporto in sala operatoria, cosa che i medici hanno liquidato come un riflesso.
«Era come se stesse cercando di dirci: sono ancora qui», ha dichiarato al «New York Post». Nonostante i segnali di allarme, l'operazione è stata preparata fino a quando i segni di vita non potevano più essere ignorati.
Un'indagine approfondita
Le accuse contro l'ospedale hanno dato il via a un'indagine approfondita. Sia il procuratore generale del Kentucky che la Health Resources and Services Administration stanno indagando sull'incidente.
Tuttavia, il coordinatore del Kentucky Organ Donor Affiliates (KODA) coinvolto ha negato di aver dato istruzioni per la procedura.
L'uomo «miracolato» è sopravvissuto all'incidente e ora vive con la sorella. Si è ampiamente ripreso, ma continua a soffrire di problemi di memoria, di linguaggio e di deambulazione.
Il caso ha sollevato molti interrogativi sulla sicurezza e sull'etica della medicina dei trapianti.