In poche ore è caduta la pioggia di sei mesi, talmente tanta da battere un record che resisteva addirittura dal 1958. È eccezionale l'ondata di maltempo che si è abbattuta sul Piemonte, e che ha investito anche Valle d'Aosta e Liguria.
Il bilancio, ancora in evoluzione, è di due morti e due dispersi: gli irrintracciabili erano molti di più prima che i vigili del fuoco sconfinassero Oltralpe per recuperare con l'elicottero gli italiani – e non solo – rimasti bloccati a Vievola, in Val Roya (Francia), a due passi dall'Italia. E poi ponti crollati, strade cancellate e danni per decine di milioni di euro. In serata i governatori del Piemonte Alberto Cirio e della Liguria Giovanni Toti hanno firmato la richiesta dello stato di calamità «per gli enormi danni al territorio, che i sindaci delle aree più colpite – sottolinea il presidente del Piemonte – descrivono in alcuni casi peggiori del '94», quando l'alluvione causò 70 vittime e 2.226 sfollati. Il premier italiano Giuseppe Conte ha promesso la «massima attenzione» del governo, e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha assicurato «vicinanza al territorio».
A differenza del 1994, la violenza della natura si è abbattuta in un tempo più breve. Cuneese, Biellese e Verbano, in Piemonte, e il ponente ligure le zone più colpite, ma anche il resto della Liguria e la Valle d'Aosta non sono state da meno, tra fiumi esondati, sfollati, frane, allagamenti e colate di fango ovunque per le strade.
Valdostana è la prima vittima, 53 anni, caposquadra dei vigili del fuoco volontari di Arnad: una pianta gli è crollata addosso nella notte, durante un intervento di soccorso nel paese della bassa Valle, raggiungibile soltanto dalla provinciale perché l'autostrada Torino-Aosta è interrotta a Quincinetto (Torino) per l'esondazione della Dora.
Nella notte è morto nel Vercellese un automobilista di 36 anni di Quarona. Era in auto col fratello ventenne, che è riuscito a salvarsi: la Sesia ha inghiottito la provinciale 105 e con l'asfalto si è portata via anche la sua Opel Corsa. Disperso per alcune ore, il suo corpo è stato ritrovato con l'auto quando ormai era troppo tardi. «Voglio ricordare le vittime del maltempo ed esprimere solidarietà ai familiari», è l'omaggio rivolto ai due morti dal presidente Mattarella in apertura del concerto al Quirinale in ricordo di Dante, nelle stesse ore in cui i vigili del fuoco hanno recuperato 21 dei 22 dispersi tra Cuneese e Val Roya, dove l'Italia confina con la Francia. All'appello manca un margaro, caduto con la sua auto in un torrente nel Cuneese, come riferito dal fratello, e un cacciatore della provincia di Brescia nella zona della Lomellina, ai confini con la provincia di Vercelli. Si era rifugiato in una cascina abbandonata che è stata poi allagata dal Sesia.
Per la stima dei danni materiali ci vorranno delle settimane, ma sono comunque ingenti. Almeno trenta milioni di euro in Liguria secondo il governatore Toti, molto di più in Piemonte, dove la piena dei fiumi ha travolto in particolare Limone, Garessio e Ormea, in provincia di Cuneo, e la Valle Cervo in provincia di Biella, dove è stata danneggiata anche la Cittadellarte, la fondazione creata da Michelangelo Pistoletto. Sott'acqua anche il vercellese, e un pezzo della provincia di Novara, dove è crollato un ponte a Romagnano Sesia. Poche ore prima era stato riaperto in diretta Facebook, ma non ha retto alla piena del fiume.
Permane nelle prossime ore l'allerta per il transito delle piene sui corsi d'acqua, dopo che il Po si è gonfiato di quasi 3 metri nelle ultime 24, secondo un monitoraggio di Coldiretti al Ponte della Becca (Pavia) .
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