«Siamo partiti dall'idea di realizzare un concerto con cinque telecamere e siamo arrivati a mettere in piedi uno show che coinvolge 10 paesi con 12 troupe diverse, con una squadra di oltre 300 persone».
Mika ha lanciato così, in collegamento da Firenze con la trasmissione «Domenica in», I love Beirut.
Si tratta di un concerto che andrà in live streaming il 19 settembre, in quattro fusi orari, per supportare le persone colpite dall'esplosione dello scorso 4 agosto nella capitale libanese, città natale dell'artista, naturalizzato britannico.
«Sono nato a Beirut nel 1983, durante la guerra civile», ha ricordato Mika rispondendo alle domande della conduttrice Mara Venier. «Quando avevo un anno e mezzo la mia famiglia si è trasferita a Parigi, ma questa idea di essere libanesi è rimasta profondamente nella nostra casa. Sono cresciuto tra Londra e Parigi, ma ho sempre mantenuto il filo rosso con il Libano: la mitologia di Beirut è da sempre presente nella nostra famiglia, fa parte della mia identità ed è una grande fonte di ispirazione per il mio lavoro».
L'idea iniziale, ha spiegato Mika, che all'indomani dell'esplosione aveva scritto una 'Lettera d'amore a Beirut', «è stata prendere la gente di tutto il mondo e portarla a fare un viaggio, partendo da qui, in Toscana, tra il Messico, Los Angeles, New York, Roma e soprattutto dentro Beirut, nelle case distrutte, nelle strade. È la prima volta che si organizza un evento del genere. Sarà qualcosa di ancora più bello di prima della quarantena», ha promesso il cantautore.
I biglietti sono in vendita a 10 euro sulla piattaforma Ticketmaster e danno l'accesso via YouTube al concerto che inizierà alle 21 di sabato 19 settembre. I proventi andranno a sostegno degli enti di beneficenza che aiutano le persone colpite a Beirut. 'I Love Beirut' collabora con GoFundMe, per effettuare donazioni aggiuntive a favore di Croce Rossa Libano e Save the Children Libano.
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