A Milano, la designer ticinese Emma Casella propone un kit per bebè multifunzionale "Newo" per rivalorizzare la lana svizzera.
La giovane designer ticinese Emma Casella.
A Milano, Alix Arto, la designer di Vevey (VD) e Marsiglia propone un pannello in tessuto per finestre, di ispirazione giapponese.
Milano: design svizzero propone idee innovative - Gallery
A Milano, la designer ticinese Emma Casella propone un kit per bebè multifunzionale "Newo" per rivalorizzare la lana svizzera.
La giovane designer ticinese Emma Casella.
A Milano, Alix Arto, la designer di Vevey (VD) e Marsiglia propone un pannello in tessuto per finestre, di ispirazione giapponese.
Sette giorni, sette esposizioni, tre piani e un tetto comune: durante la settimana del design di Milano dal 17 al 23 aprile, la casa svizzera (House of Switzerland) riunisce designer elvetici attorno al tema «Urgent Legacy».
La scena svizzera del design si china sulle sfide della nostra epoca presentando soluzioni innovative, si legge in una nota di Pro Helvetia. L'esposizione a Milano riunisce designer emergenti, studi indipendenti, una selezione di marchi nonché istituzioni educative e di ricerca.
Nella selezione «Emerging Talents», Pro Helvetia presenta nove designer emergenti, selezionati da una giuria internazionale. Fra questi, la 24enne ticinese Emma Casella propone il kit per bebè multifunzionale «Newo», che permette di rivalorizzare la lana svizzera.
In Svizzera, il mercato della lana ha ricevuto il colpo di grazia quando negli anni 90 l'esercito ha cessato di utilizzare questo materiale per produrre le uniformi e le coperte, ha spiegato a Keystone-ATS Casella, che ha studiato alla Scuola cantonale d'arte di Losanna (ECAL).
Catena di produzione di lana inesistente
La catena di produzione della lana non esiste più nella sua integrità in Svizzera. La pulizia della lana ad esempio dev'essere effettuata all'estero, in Belgio, Germania o Italia, anche per le grandi imprese elvetiche come SwissWool e Fiwo.
Trovare un cliente regolare come l'esercito è una delle piste che la giovane designer ha esplorato. Casella si è ispirata a una pratica che in Finlandia esiste da 75 anni: la Finnish Baby Box. Lo Stato finlandese offre un kit ai giovani genitori per i primi bisogni del bambino.
Casella propone il baby box «Newo» (NEwborn +WOol), una nuova interpretazione di questo kit, con un materasso e una coperta in lana svizzera e altri materiali lavorati da imprese locali come il cotone che tessuto molto densamente, diventa impermeabile.
La giovane ticinese intraprenderà iniziative presso la Confederazione perché questa adotti un tale progetto favorevole sia alle famiglie sia alla catena della lana in Svizzera. Casella spera inoltre di ottenere ulteriori contratti a Milano.
Alix Arto, designer che vive fra Vevey (VD) e Marsiglia, risponde in modo diverso alla tematica dell'esposizione milanese proponendo un pannello tessile per finestre, denominato «Sur-Mesure» e d'ispirazione giapponese.
Fabbricazione su richiesta
«Verrà fabbricato su indicazione del cliente ma in modo industriale», spiega per telefono la giovane donna di 28 anni, anch'essa diplomatasi all'ECAL. Un modo di agire contro il sistema di sovrapproduzione attuale dove numerosi oggetti rimangono invenduti, precisa.
A Milano spera di incontrare architetti che integrino i suoi pannelli ai loro progetti come rappresentanti del mondo tessile, suo settore prediletto, e della mobilia.
Pro Helvetia ha già promosso Arto con il suo progetto «Vestiges» nel corso della «Dutch Design Week» a Eindhoven in Olanda l'ottobre scorso. Lì ha presentato oggetti realizzati con mattoni trovati nelle calette di Marsiglia, che sono stati esposti anche a Bratislava (Slovacchia), in Francia e a Zurigo.
Alla Milano Design Week sono state convocate anche quattro altre scuole svizzere di design. L'ECAL presenta i progetti elaborati dagli studenti del Bachelor in design industriale nel quadro dell'atelier «Junkyard Diving – Exploring and creating out of our waste» (Immersione nei rifiuti – Esplorare e creare a partire dai nostri rifiuti).
Il Politecnico federale di Zurigo mostra con l'esposizione interattiva «Inclusive Design – For a world without barriers» (Design inclusivo – Per un mondo senza barriere), protesi e altri oggetti sviluppati per e con persone in situazione di handicap.
Gli speakeasy della proibizione
Con l'esposizione «Spirits – Excellent for the head» (Superalcolici – Eccellenti per la testa), riferita ai bar clandestini, cosiddetti speakeasy della proibizione, gli studenti del Master in design spazio e comunicazione della scuola di arte e di design di Ginevra (HEAD), rendono omaggio all'eredità di artiste donne, designer o scrittrici. In particolare Ray Eames, Daisy Ginsberg, Eileen Gray, Anab Jain, Sophie Täuber-Arp, Magdalene Odundo e Valentine Schlegel.
La Hochschule für Gestaltung und Kunst (FHNW) di Basilea presenta la mostra immersiva «New Territories – Shaping Design Cultures» (Nuovi territori – Plasmare le culture del design), progetti consacrati alla cultura del design, alla sostenibilità nonché all'integrazione digitale.
Per la seconda volta, la «House of Switzerland» è organizzata dalla Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia e da Presenza Svizzera, in collaborazione con diversi partner.