Tre anni di carcere Il Tribunale di Nidvaldo condanna un trafficante di migranti

daoe, ats

6.7.2023 - 19:20

Nell'ambito di un controllo del traffico sull'autostrada A2 a Buochs, la Polizia cantonale di Nidvaldo ha liberato 23 profughi da un furgone.
Nell'ambito di un controllo del traffico sull'autostrada A2 a Buochs, la Polizia cantonale di Nidvaldo ha liberato 23 profughi da un furgone.
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Un 27enne gambiano è stato condannato oggi, giovedì, dal Tribunale cantonale di Nidvaldo a tre anni di carcere, di cui 18 mesi sospesi, per traffico di migranti. L'uomo aveva trasportato illegalmente dall'Italia 23 persone a bordo di un furgone.

Keystone-SDA, daoe, ats

L'imputato è stato riconosciuto colpevole di sequestro di persona e violazione della Legge federale sugli stranieri. Nei suoi confronti è stata anche decisa anche una pena pecuniaria di 120 aliquote giornaliere da 10 franchi. Per l'uomo, residente in Italia, è stata inoltre imposta l'espulsione dal territorio elvetico per dieci anni. La sentenza è definitiva.

Nel 2022, il passatore era stato fermato sulla A2 dalla polizia cantonale di Nidvaldo. All'interno del vano di carico – uno spazio di 5,4 metri quadrati privo di finestre e ventilazione – le autorità avevano trovato 23 rifugiati che stavano tentando di raggiungere un Paese dell'Unione Europea transitando dalla Svizzera.

I migranti, tutti uomini di età compresa tra i 20 e i 50 anni provenienti da Afghanistan, Siria, India e Bangladesh avevano viaggiato diverse ore senza sosta all'interno dell'abitacolo stando in piedi.

Visibilmente stremati e in debito di ossigeno

«Al momento del fermo, i rifugiati erano visibilmente stremati», ha sottolineato la procuratrice durante l'udienza. «In debito di ossigeno, hanno tentato di attirare l'attenzione del passatore battendo contro le pareti dell'abitacolo e gridando, ma il conducente non ha reagito», ha aggiunto.

Il presidente del tribunale ha poi domandato all'imputato se fosse consapevole della gravità della situazione poiché questa si sarebbe potuta tramutare in una vera e propria tragedia. Il passatore ha ribadito di non essere stato al corrente del numero esatto di persone all'interno del furgone, aggiungendo che in quel momento non si era reso conto di aver esposto il gruppo di uomini a un pericolo potenzialmente letale.

Inoltre, ha affermato di non aver udito i colpi e le grida di aiuto provenienti dal vano di carico in quanto stava ascoltando musica con gli auricolari. Infine, il 27enne gambiano ha voluto precisare che le persone che lo hanno incaricato del trasporto gli avevano intimato di non fermarsi.

200 euro per il trasporto

Secondo l'accusa, il passatore avrebbe ottenuto tra i 100 e i 200 euro per ogni trasporto. L'imputato ha dichiarato di aver avuto urgente bisogno di denaro per sostenere le cure di uno dei suoi due figli, il quale soffrirebbe di una malattia cronica. Secondo il ministero pubblico, l'uomo non è stato altro che un «piccolo ingranaggio all'interno di un'organizzazione, per la quale ha corso ingenti rischi per pochi soldi».

Secondo la procura, non era la prima volta che il gambiano fungeva da passatore. Nell'agosto del 2022 aveva già effettuato otto viaggi dall'Italia a Basilea, a bordo però di una comune automobile, trasportando tre o quattro migranti per volta.

L'avvocato difensore ha sottolineato che la privazione della libertà ha avuto un impatto diretto sul suo cliente. Quest'ultimo ha dichiarato di voler tornare a lavorare e stare con la propria famiglia una volta scontata la pena e si è offerto di collaborare con le autorità per combattere il traffico di migranti.