BasileaÖyvind Fahlström e amici artisti al Museo Tinguely di Basilea
me, ats
15.2.2022 - 15:25
Il Museo Tinguely di Basilea presenta un'esposizione dedicata all'artista svedese Öyvind Fahlström (1928-1976). La mostra espone inoltre opere di più di 80 artisti che lo hanno ispirato o che sono stati influenzati dalla sua arte.
Keystone-SDA, me, ats
15.02.2022, 15:25
15.02.2022, 15:30
SDA
L'esposizione «Party for Öyvind», visibile da domani e fino al 1° maggio, riunisce opere degli artisti «fra i più influenti degli anni 195-1970», ha indicato oggi il Museo Tinguely.
Tra questi figurano Alexander Calder, Andy Warhol, Dennis Hopper, Jean Tinguely, John Cage, Nikki de Saint Phalle e Roy Lichtenstein.
Nella sua breve carriera artistica Fahlström ha creato «un'opera esplosiva sotto tutti i punti di vista», spiega l'istituzione basilese. A partire dagli anni 1950, ha stabilito una rete internazionale di artisti provenienti dalle arti plastiche, dalla poesia, dal teatro, dalla letteratura, dalla musica, dalla danza e dal cinema.
Avanguardia
Il lavoro di Fahlström è stato segnato da un'atmosfera di rinnovamento nel quale una giovane generazione ha esplorato nuove strade in opposizione alla politica coloniale e patriarcale della generazione precedente. L'artista svedese e i suoi amici facevano parte di un'avanguardia nel loro modo di pensare, nelle loro azioni e creazioni artistiche.
La sovrabbondanza selvaggia di opere molto diverse nell'esposizione può sembrare all'inizio un'imposizione o un sovraccarico. Ma è un'eccellente rappresentazione dei mondi di quell'epoca e invita ad immergersi completamente e a lasciarsi trasportare.
Nato nel 1928 a São Paulo, in Brasile, da genitori scandinavi, Fahlström si reca in Svezia all'età di 10 anni in visita alla famiglia. Lo scoppio della Seconda Guerra mondiale gli impedisce di far ritorno, vi passerà quindi il resto della sua infanzia e adolescenza. Nel 1952, si installa a Roma, dove crea le sue prime opere prima di far ritorno in Svezia.
Pop art e happening
Nel 1961, si trasferisce negli Stati Uniti, dove si trova «nel cuore di una folgorante evoluzione americana e assiste alla crescita della pop art e dell'happening», spiega il Museo Tinguely. Rimarrà a New York fino alla sua morte nel 1976.
Le opere dell'artista includono quadri di oggetti nascosti che raccontano decine di storie politiche e profonde simili a fumetti, o collage di grande formato disseminati di segni e simboli ambigui.
L'esposizione, già mostrata allo Sven-Harrys konstmuseum di Stoccolma è stata ampliata dal Museo Tinguely. Da quest'estate verrà esposta al Kunstverein di Amburgo.