Guerra in UcrainaIl Papa: «Voglio andare a Kiev, ma solo se posso andare anche a Mosca»
SDA
11.3.2023 - 12:43
«Sono disposto ad andare a Kiev. Voglio andare a Kiev. Ma a condizione di andare a Mosca. Vado in entrambi i posti o in nessuno dei due». Lo afferma papa Francesco in un'intervista per il suo decennale di pontificato rilasciato al quotidiano argentino «La Nacion».
Keystone-SDA
11.03.2023, 12:43
11.03.2023, 12:57
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Francesco ricorda anche che il secondo giorno dopo l'invasione dell'Ucraina «sono andato in Ambasciata, mi sono offerto di andare in Russia. Il ministro (degli esteri russo Serghiei, ndr) Lavrov mi ha risposto dicendo che mi ringraziava tanto, che ne tenevano conto, ma per il momento ovviamente non era il caso. Ora, in questo momento, il Vaticano sta facendo qualcosa di più diplomatico per vedere se si può ottenere qualcosa».
Alla domanda se esista un «piano di pace» dal Vaticano, visto che Leonid Sevastianov, presidente dell'Unione Mondiale dei Vecchi Credenti, sposato con un soprano yazida, amico di Putin e Kirill, ne parla, Francesco ammette di essere in corrispondenza con Sevastianov, ma spiega: «Non un piano di pace, c'è un servizio di pace, che, a discrezione... ma ci sono diversi capi di Stato che sono interessati, giusto?».
E in che cosa consiste questo «servizio di pace»? «Un desiderio di servire la pace – replica -. Ad esempio in India, (il premier Nardenra, ndr) Modi è molto preoccupato. E Modi è un uomo equilibrato che sa chiamare perfettamente al dialogo con entrambi. Un esempio. Ci sono altri capi di Stato.»
«E sottobanco si lavora. Il mio rapporto con l'ambasciatore russo qui è eccellente. Un uomo le cui credenziali ho ricevuto sette anni fa... Beh, ora cambia, giusto? Figlio di madre ucraina, padre russo, conosce bene il conflitto. È un uomo molto serio e professionale, puoi parlare. E mentre puoi parlare, andiamo avanti».
Un incontro Zelensky-Putin? «Non lo so»
E se sia credibile un incontro in Vaticano tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente russo Vladimir Putin, «detto così, Zelensky e Putin, non lo so. Ma è plausibile un incontro mondiale dei delegati mondiali su questo – afferma il Papa -. C'è anche un gruppo israeliano che sta lavorando su questo. Diversi che probabilmente si uniscono e possono fare qualcosa, giusto? Il Vaticano funziona».
Francesco risponde anche sul fatto di aver parlato di Putin, in altre interviste, come di «una persona colta». «È colto – ribadisce -. È venuto a trovarmi qui tre volte come capo di Stato e puoi avere una conversazione di alto livello con lui. È colto. Abbiamo parlato di letteratura una volta. Un uomo che non solo parla russo, parla perfettamente tedesco, parla inglese. È colto. Una cultura è qualcosa che si acquisisce, non è una professione morale. Sono due cose differenti».