Parigi S'aggrava il bilancio della sparatoria in centro, scontri nel quartiere curdo

SDA

23.12.2022 - 18:19

La sparatoria nel centro di Parigi ha fatto due morti e 4 feriti
La sparatoria nel centro di Parigi ha fatto due morti e 4 feriti
Keystone

Il bilancio della sparatoria in Rue d'Enghien, nel centro di Parigi, s'è aggravato. I morti sono saliti da due a tre. Sono tre i feriti, di cui uno è in condizioni gravissime, ha fatto sapere la procura. Il Ministro Darmanin rientra a Parigi. Lo sparatore, fermato, è già conosciuto dalla polizia.

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Dopo la sparatoria avvenuta nel quartiere multietnico, la procura di Parigi ha aperto un'inchiesta per «assassinio, omicidio volontario e violenze aggravate»: è quanto riferisce l'emittente televisiva BFM-TV.

«Un uomo di 69 anni è stato fermato e posto in stato di fermo», precisa la procura. Secondo il quotidiano «Le Parisien» si tratta di un pensionato della SNCF, la Società nazionale delle ferrovie francesi, dove ha lavorato come conducente.

L'aggressore appena uscito di prigione?

Una fonte vicina alle indagini ha affermato che «l'autore è stato fermato, i non c'è più pericolo. Le sue motivazioni sono ancora sconosciute».

Secondo informazioni raccolte da BFM-TV l'autore della sparatoria ha precedenti giudiziari. L'uomo, precisa l'emittente, «era stato liberato una decina di giorni fa» ed era «sotto controllo giudiziario in attesa del processo».

Lo scorso anno, era stato incriminato per «violenze armate di carattere razzista», dopo aver attaccato con una sciabola un campo migranti di Parigi, causando quattro feriti di cui due gravi.

Sempre secondo BFM-TV la polizia francese ha diramato una circolare interna che chiede agli agenti di schierarsi a protezione di tutti i siti della comunità curda a Parigi. La strage infatti è avvenuta nei pressi del centro culturale curdo a Parigi.

C'è stato il panico

«Da sette a otto spari in strada, è panico totale, siamo rimasti chiusi dentro», ha testimoniato all'AFP un negoziante di un edificio vicino che desidera rimanere anonimo. 

Secondo Emmanuel Boujenan, residente del quartiere intervistato da AFP, «c'erano persone in preda al panico che gridavano alla polizia: «È lì, è lì, lì davanti», indicando un parrucchiere».

«Ho visto la polizia entrare nel salone dove ho visto due persone a terra, ferite alle gambe, ho visto il sangue», ha aggiunto.

All'incrocio tra rue d'Enghien e rue d'Hauteville, le barelle sono state portate con calma sul luogo della sparatoria e la polizia ha allestito un perimetro di sicurezza, ha osservato un giornalista dell'AFP.

Il Ministro Darmanin rientra a Parigi

«In seguito alla drammatica sparatoria che si è consumata questa mattina, rientro a Parigi e mi recherò sul posto. Tutti i miei pensieri alle persone vicine alle vittime. L'autore è stato fermato»: è quanto scrive su Twitter il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin.

Intanto, la presidente del decimo arrondissement di Parigi, Alexandra Cordebard, parlando con i cronisti, ha precisato che anche l'autore della sparatoria in Rue d'Enghien, nel cuore di Parigi, «è rimasto ferito, è stato portato in ospedale, e poi verrà ascoltato dagli inquirenti». Secondo Cordebard, l'uomo è in stato di emergenza «relativa».

Proteste e scontri con la polizia nel quartiere curdo

Nel frattempo, scontri e lancio di oggetti contro la polizia hanno animato nel quartiere curdo di Parigi, a un centinaio di metri dalla rue d'Enghien, la zona dalla sparatoria di venerdì mattina che ha portato alla morte di almeno tre persone.

Nella zona i membri della comunità curda si sono riuniti per gridare la loro rabbia. Una parte della manifestazione spontanea è degenerata in scontri con la polizia che sta lanciando lacrimogeni.

Nel quartiere del Fabourg Saint-Denis - a un centinaio di metri dalla rue d'Enghien - sono arrivate pattuglie in tenuta antisommossa a rafforzare le forze di polizia in azione per sedare le proteste scoppiate dopo l'arrivo nel quartiere del ministro dell'intero.

Lancio di lacrimogeni e oggetti

Secondo diversi testimoni sul posto, la tensione è scoppiata dopo che la polizia ha fatto allontanare la folla, per consentire l'accesso di Darmanin nella zona del crimine. La folla è entrata in contatto con il cordone di sicurezza eretto intorno all'esponente governativo.

La tensione è salita alle stelle, con lancio di lacrimogeni da parte della polizia mentre i manifestanti hanno lanciato oggetti contro gli agenti, bruciato cestini e un albero di Natale, eretto barricate in strada.

Secondo BFM-TV, durante le proteste, è stata anche presa di mira un'auto della polizia, con il parabrezza distrutto da un palo in ferro. La zona centralissima di Parigi è completamente blindata mentre i militanti pro-curdi continuano ad intonare cori, fischi e slogan di protesta tra i roghi appiccati in strada.