Mondo del lavoro Quattro miliardi di persone senza protezione sociale

hm, ats

1.9.2021 - 19:00

Non tutti i lavoratori sono uguali di fronte alla pandemia.
Non tutti i lavoratori sono uguali di fronte alla pandemia.
Keystone

La risposta alla pandemia nell'ambito dell'impiego è insufficiente in diversi paesi: lo sostiene l'Organizzazione internazionale del lavoro (ILO nella sua sigla inglese), secondo la quale oltre quattro miliardi di persone rimangono senza protezione sociale.

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Il divario tra i Paesi ricchi e quelli poveri è aumentato su questo tema, si legge in una rapporto pubblicato oggi a Ginevra. «È un momento critico per dare una risposta alla pandemia», ha insistito il direttore generale dell'ILO Guy Ryder in una conferenza stampa.

Quasi 1800 schemi di sostegno sono stati lanciati in risposta al coronavirus, un volume senza precedenti per assistere i lavoratori in materia di salute, impiego e reddito. Alcuni di essi sono però temporanei e inadeguati, ha detto Ryder.

Solo il 47% della popolazione mondiale è coperto da almeno un sussidio. L'Europa presenta i tassi più alti, con più di quattro persone su cinque che ne beneficiano e addirittura quasi il 93% in Svizzera. Il continente americano segue con poco più del 60%. In Asia la quota scende al 40% e in Africa meno di una persona su cinque è protetta.

Inoltre a livello globale solo un quarto dei bambini può fare affidamento su almeno un sussidio, unicamente il 45% delle donne con un bambino riceve un'indennità di maternità e solo una persona gravemente disabile su tre beneficia di una pensione d'invalidità.

I contributi di disoccupazione sono ancora meno diffusi: è coperto il 18% dei lavoratori. Più di tre quarti delle persone oltre l'età pensionabile ricevono una pensione, ma rimangono disparità significative tra regioni, fra aree urbane e rurali, nonché tra uomini e donne.

Anche la spesa pubblica per la protezione sociale varia molto. In media i paesi destinano meno del 13% del loro prodotto interno lordo (Pil) a questo comparto, esclusa la sanità. La quota supera il 16% nei Paesi ricchi e scende a poco più dell'1% nei paesi poveri.