Stati UnitiSciopero degli attori a Hollywood contro i produttori di videogame
SDA
1.8.2024 - 20:23
Gli attori di Hollywood sono di nuovo in sciopero. Il nemico principale è sempre quello: l'intelligenza artificiale, già ampiamente utilizzata nel settore dello spettacolo, ma ancora poco regolata.
01.08.2024, 20:23
01.08.2024, 21:52
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A differenza dello sciopero di quattro mesi concluso lo scorso novembre, però, il sindacato Sag-Aftra non protesta contro gli Studios o i servizi di streaming. Questa volta, dall'altra parte del tavolo della contrattazione andata storta c'erano le compagnie che producono videogiochi.
Mentre le case di produzione cinematografiche tirano la cinghia e calano a picco i numeri sull'occupazione sui set, il settore dei videogame gode di ottima salute, con un fatturato di oltre 100 miliardi ogni anno.
In questo ambito, l'utilizzo di una tecnologia sempre più raffinata è quasi scontato: i software usano le voci e i movimenti degli attori per generare i personaggi dei giochi.
Gli artisti sono però preoccupati per l'eventualità che le proprie performance possano costituire una sorta di base dati a disposizione dell'Intelligenza artificiale per animare progetti diversi da quello originale, senza l'obbligo di avere un nuovo permesso dagli attori coinvolti.
«Le aziende tecnologiche, per loro natura, tendono a considerarci come 'dati'. Le nostre interpretazioni di doppiaggio o di movimento sono invece ricche di sfumature, modellate sulla psicologia del personaggio e sulla situazione. In una parola, sono umane. È questo che rende avvincente un videogioco», ha dichiarato Ray Rodriguez, negoziatore principale per il contratto dei videogiochi.
Dialogo con i produttori molto difficile, ecco perché
Lo sciopero (il secondo in nove mesi indetto dalla sigla sindacale Sag-Aftra) è cominciato venerdì e riguarda circa 2.600 artisti e fa seguito a più di un anno e mezzo di trattative infruttuose tra il sindacato e aziende del calibro di Activision, Disney, Electronic Arts e Warner Bros Games.
I colloqui sono stati sporadici, poiché le aziende di videogiochi non hanno nominato negoziatori dedicati a tempo pieno e sono «assolutamente ossessionate dalla segretezza», ha dichiarato Rodriguez.
Oltre tutto, quando a luglio hanno incrociato le braccia gli attori di cinema e tv, tutti i riflettori e gli sforzi si sono concentrati su quella vertenza.