Norvegia Secondo gli esperti, l'esercito russo utilizza balene addestrate

tsha

6.5.2019

Sembrerebbe quasi la trama di un film di fantascienza, ma secondo alcuni scienziati norvegesi, è invece realtà: l'esercito russo sarebbe in grado di dotare degli esemplari di beluga di videocamere o armi.

Alcuni pescatori norvegesi hanno incrociato un beluga che si sospetta sia stato addestrato dalla marina russa e possa essere dotato di videocamere o armi. A riferirlo è il «Guardian», sulla base di informazioni diffuse dal servizio pubblico norvegese NRK.

Secondo quest'ultimo, il cetaceo si è avvicinato ai pescatori nei pressi del villaggio di Inga. «Stavamo lanciando le nostre reti quando abbiamo visto una balena nuotare tra le barche», ha dichiarato Joer Hesten, pescatore, alla NRK. «È venuta verso di noi e quando si è avvicinata, abbiamo visto che indossava una sorta di imbracatura». Come mostrano alcuni estratti del filmato, l'animale è apparso stranamente docile. Secondo i pescatori, la balena era evidentemente abituata al contatto con gli esseri umani.

Esperti norvegesi suppongono che l'animale possa far parte di un programma militare. «Se questa balena viene dalla Russia, e ci sono buone ragioni per crederlo, allora non sono stati degli scienziati russi ad aver fatto questo, ma l'esercito», ritiene Martin Biuw, dell'Istituto norvegese sulla ricerca marina.

Secondo il professor Audun Rikardsen, dell'università artica della Norvegia, è noto che in passato la Russia ha tenuto delle balene in cattività e che alcune di esse sono state liberate. Degli scienziati russi gli avrebbero confermato che non partecipano a esperimenti di questo tipo, precisando che potrebbe essere opera della marina russa di Murmansk.

Dei delfini utilizzati dall'Unione sovietica

A partire dagli anni Ottanta, la marina sovietica aveva addestrato dei delfini a fini militari; il programma era stato interrotto nel corso degli anni Novanta. Nel 2017, secondo il «Guardian», un'emittente televisiva russa affiliata al ministero della Difesa ha segnalato l'esistenza di un programma di addestramento militare che coinvolgeva dei beluga, delle foche e dei grandi delfini.

Secondo il quotidiano, l'obiettivo sarebbe di studiare la possibilità di sfruttare i cetacei per proteggere le basi marine. Le foche e i grandi delfini servirebbero invece per individuare i siluri e per trasportare strumenti per i sommozzatori. Gli studi dell'Istituto di biologia marina di Murmansk hanno permesso di concludere che, contrariamente ai grandi delfini e alle foche, i beluga sono poco adatti ad un utilizzo in acque artiche.

Lunedì 29 aprile, l'Istituto internazionale per la ricerca sulla pace di Stoccolma ha annunciato che per la prima volta la Russia non figura nella lista dei primi cinque maggiori compratori di armi del mondo. Il Paese ha speso 61,4 miliardi di dollari (circa 62,5 miliardi di franchi) a tale scopo lo scorso anno, mentre il totale sborsato dagli Stati Uniti è dieci volte più elevato.

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