RicercaSviluppato esoscheletro della mano per permettere la presa ai disabili
ns, ats
11.5.2022 - 12:03
Uno spin-off del Politecnico federale di Losanna (EPFL) ha sviluppato un esoscheletro che consente a persone con mani paralizzate di afferrare e rilasciare nuovamente oggetti.
ns, ats
11.05.2022, 12:03
11.05.2022, 12:10
SDA
Test in ospedali e centri di riabilitazione hanno avuto successo, ha indicato oggi l'EPFL in un comunicato.
L'esoscheletro è destinato a persone che non possono più muovere la mano, o possono farlo solo in parte, dopo un ictus o un incidente. Il dispositivo di Emovo Care è costituito di cavi attaccati al dorso della mano che funzionano come tendini lungo le dita e sono collegati a un motore.
Negli ultimi anni sono stati sviluppati diversi sistemi robotici indossabili e interfacce uomo-macchina nel tentativo di superare i deficit nella presa. Tuttavia, nessuno di essi è riuscito ad imporsi come dispositivo nell'uso quotidiano, perché troppo complesso o troppo costoso, sottolinea l'EPFL.
Già ottenuta certificazione europea
La start-up emersa dai laboratori d'interfaccia cervello-macchina e di biorobotica ha invece recentemente ottenuto la certificazione europea ISO che le consente di immettere sul mercato questo prodotto come dispositivo medico, indica la nota.
Quando il paziente attiva l'apparecchio tramite un telecomando, i tendini artificiali esercitano una leggera pressione sulle dita indice e medio. In questo modo, il disabile può afferrare ad esempio un bicchiere, un cucchiaio o una piccola palla e controllare la forza della presa in modo indipendente. Un secondo pulsante sul telecomando dà l'ordine opposto, facendo sì che le dita si allunghino e rilascino l'oggetto.
Funzionalità provata nel Giura, in Italia e Austria
I benefici del suo utilizzo sono stati provati da neurologi e terapisti nel Giura, in un centro di riabilitazione a Courfaivre, così come in Italia e in Austria, dove una trentina di persone affette da lesioni cerebrali stanno attualmente partecipando a uno studio clinico.
Attualmente si stanno raccogliendo fondi per portare il dispositivo sul mercato il prossimo anno. L'obiettivo è di mantenere i costi contenuti, in modo che il maggior numero possibile di pazienti ne possa beneficiare.
L'obiettivo non è di ripristinare la piena funzionalità delle mani, ma piuttosto di consentire ai pazienti di eseguire nuovamente alcuni movimenti di base da soli, il che spesso rappresenta comunque spesso una piccola rivoluzione, scrive l'EPFL.