GiustiziaIl TF non entra nel merito su un ricorso della proprietaria di due cagne pericolose
mp, ats
25.11.2022 - 13:25
Il Tribunale federale (TF) non è entrato nel merito su un ricorso presentato dal proprietario di due cagne giudicate pericolose dalle autorità vodesi. Queste ultime hanno ordinato il sequestro e l'eutanasia degli animali in seguito a tre incidenti avvenuti nel 2021.
mp, ats
25.11.2022, 13:25
SDA
Due persone erano state morse nell'agosto e nel novembre 2021 dalle due cagne nate dall'incrocio tra un Pastore olandese e un Dalmata. Inoltre, un cane maschio era rimasto gravemente ferito mentre la ricorrente l'aveva rinchiuso per un'ora nell'auto con i propri animali.
Dopo il primo incidente, la Direzione generale dell'agricoltura, della viticoltura e degli affari veterinari (DGAV) del canton Vaud aveva ordinato che i due canidi portassero una museruola e fossero fatti passeggiare separatamente.
Constatando che dopo il terzo attacco queste precauzioni non erano state rispettate, il veterinario cantonale aveva pronunciato il sequestro preventivo delle due cagne.
La perizia: non sono esclusi «grandi rischi di aggressione»
La DGAV ha quindi ordinato nel dicembre 2021 l'eutanasia di uno dei due animali giudicati pericolosi e una perizia sul comportamento del secondo.
L'esperta a cui è stato affidato l'incarico ha concluso che non escludeva il ripetersi di «grandi rischi di aggressione» da parte della cagna. Anche nel caso in cui il proprietario avesse la necessaria esperienza e responsabilità, il rischio di un brusco attacco sussisteva. Di conseguenza, la DGAV ha deciso di sopprimere anche la seconda cagna.
L'attuazione di queste decisioni è stata sospesa fintanto che il ricorso della proprietaria era pendente. Nel frattempo, le cagne sono state affidate alla protezione animali cantonale.
In una sentenza resa nota oggi, il Tribunale federale non ha seguito gli argomenti della padrona delle cagne. Ha ritenuto che la tesi del carattere arbitrario e sproporzionato della decisione delle autorità vodesi fosse ingiustificata.
La seconda corte di diritto pubblico del TF ha quindi concluso che il ricorso della proprietaria fosse «manifestamente irricevibile». La decisione della DGAV può quindi essere attuata.