Giustizia Per il MPC la mafia bulgara ha scelto Credit Suisse

nw, ats

23.2.2022 - 13:28

Attacco frontale della procura nei confronti di Credit Suisse durante il processo in corso a Bellinzona.
Attacco frontale della procura nei confronti di Credit Suisse durante il processo in corso a Bellinzona.
Keystone

Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha iniziato oggi la requisitoria nel processo per riciclaggio di denaro che vede coinvolti Credit Suisse e la criminalità organizzata bulgara. A suo dire, i malviventi hanno «accuratamente selezionato» la banca.

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Il procuratore federale Luc Leimgruber ha attaccato frontalmente la grande banca. Nel 2004, quando i rapporti con la rete criminale sono cominciati, il leader Evelin Banev aveva già una cattiva reputazione. «Fra il 2005 e il 2006, 18,8 tonnellate di cocaina sono state sequestrate, per un valore di 30 milioni di dollari a tonnellata. In Svizzera si parla di caso grave sopra i 18 grammi».

Secondo inchieste degli inquirenti bulgari, la rete criminale ha «selezionato con cura» Credit Suisse e una banca austriaca, ha precisato il procuratore. Questi istituti contavano infatti dei bulgari fra i loro collaboratori e avevano la reputazione di non controllare l'origine dei fondi.

Nessun rimorso

«Credit Suisse, come mostrano anche fatti recenti, sembra sentirsi al di sopra della legge del nostro Paese», ha rincarato la dose Leimgruber. La facilità con la quale i conti sono stati aperti e una società creata per riciclare denaro è stata definita «sconcertante».

Secondo la procuratrice Alice de Chambrier, che ha proseguito il discorso dell'accusa, non solo Credit Suisse e la sua ex impiegata sotto accusa hanno riciclato del denaro, ma hanno anche ostacolato il corso della giustizia: «Oggi, negano l'evidenza e non mostrano alcun rimorso».

«Non siamo poliziotti e dobbiamo avere fiducia nei nostri clienti»: la procuratrice ha ricordato questa dichiarazione dell'ex impiegata e l'ha presentata come rivelatrice dello spirito della sua attività in seno alla banca.

Il processo a Credit Suisse si è aperto due settimane fa e si svolge presso il Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona. Due bulgari e un banchiere compaiono accanto alla banca e all'ex collaboratrice. Il procedimento dovrebbe durare fino a fine febbraio. La grande banca nega con fermezza le accuse.