È successo in AustriaPasticcera tenta di uccidere il ricco compagno con dei muffin avvelenati
Sven Ziegler
21.10.2024
Una pasticcera austriaca di 32 anni avrebbe tentato di uccidere il suo compagno per ottenere la sua eredità. La donna avrebbe avvelenato il partner, tra le altre cose, con dei funghi allucinogeni. Davanti al tribunale l'imputata nega ogni addebito, ma rischia il ricovero a vita in una clinica.
Sven Ziegler
21.10.2024, 19:04
23.10.2024, 11:06
Sven Ziegler
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Una pasticcera di 32 anni avrebbe tentato di avvelenare il suo partner in Austria per ottenerne l'eredità.
La donna avrebbe dato al tecnico di macchine agricole, tra le altre cose, dei funghi allucinogeni.
Inoltre avrebbe anche inscenato un attentato contro sé stessa per far incarcerare il compagno, che è stato però scagionato.
Adesso deve affrontare un processo: se sarà condannata, l'imputata rischia il ricovero a vita in una clinica.
A novembre inizierà in Austria un clamoroso processo contro Bernadette H., accusata di aver accecato quasi completamente il suo ex compagno Andreas F. con un cocktail di veleno.
La pasticcera di 32 anni avrebbe somministrato funghi allucinogeni al tecnico di macchine agricole per ottenere la sua eredità di tre milioni di euro, come riportato dal «Bild». L'uomo ha subito danni irreversibili e ha perso la vista, ma è sopravvissuto.
Qualche settimana dopo, Bernadette ha cercato di mettere fuori combattimento l'agricoltore con altri mezzi, come dei sonniferi nei muffin, e avrebbe simulato un tentativo di suicidio.
Secondo l'accusa avrebbe tagliato l'avambraccio sinistro di Andreas «nella zona del polso con un coltello Stanley».
La pasticcera nega ogni accusa
Nel maggio 2023 la donna ha anche inscenato un presunto attentato contro sé stessa per mettere il compagno in prigione. L'uomo è stato però scagionato e rilasciato grazie all'analisi dell'assistente vocale Alexa. Questa ha rivelato che non aveva trascorso l'intera notte da Bernadette, ma era a 10 chilometri di distanza, a casa sua.
Le accuse contro la pasticcera sono gravi, dato che avrebbe confessato i suoi reati in alcune lettere alla figlia. In una di queste missive ha scritto che «nessuno deve scoprire che tutto è inventato».
Nonostante le prove schiaccianti, la 32enne nega le accuse. Il suo avvocato ha dichiarato al tabloid tedesco che Bernadette ha salvato la vita di Andreas allertando il medico d'urgenza.
Il caso ha suscitato grande scalpore in Austria. Se l'imputata sarà condannata, potrebbe rischiare il ricovero in una clinica a vita.