La scultura «Diva» dell’artista brasiliana Juliana Notaria, che rappresenta una vulva gigante, a Agua Preta, nel nordest del Brasile, il 22 dicembre 2020.
L'opera è stata realizzata con l'intento di sensibilizzare sulle questioni di genere nel paese sudamericano.
L’artista brasiliana Juliana Notaria davanti alla sua scultura «Diva», a Agua Preta, nel nordest del Brasile.
La scultura di una vulva per sensibilizzare sulle questioni di genere
La scultura «Diva» dell’artista brasiliana Juliana Notaria, che rappresenta una vulva gigante, a Agua Preta, nel nordest del Brasile, il 22 dicembre 2020.
L'opera è stata realizzata con l'intento di sensibilizzare sulle questioni di genere nel paese sudamericano.
L’artista brasiliana Juliana Notaria davanti alla sua scultura «Diva», a Agua Preta, nel nordest del Brasile.
Una scultura di 33 metri di lunghezza che rappresenta, in diverse tonalità di rosso, una vulva gigante, è stata realizzata su una montagna del Brasile: la sua creatrice cerca così di sensibilizzare sulle questioni di genere nel paese sudamericano.
L’opera, chiamata «Diva», è della scultrice Juliana Notari, 45 anni, che l'ha realizzata su una montagna del comune di Agua Preta, a 130 km da Recife, la capitale dello Stato di Pernambuco (nord-est).
Per la scultura si è proceduto a uno scavo di 6 metri di profondità, poi ricoperto di cemento e di resina, ed è stato necessario il lavoro di più di 20 persone per circa 11 mesi, secondo l’artista.
«Con +Diva+, utilizzo l’arte per tenere aperto il dibattito sulle questioni delle problematiche di genere da un punto di vista femminile», spiega l’artista in un post pubblicato sul suo account Facebook. «Questi temi sono sempre più urgenti», aggiunge.
Secondo il comunicato di presentazione dell’opera, Diva «sottolinea le questioni in sospeso nella poetica dell’artista, che dal 2003 lavora con l’anatomia femminile e cerca di avviare una discussione intorno ai tabù sessuali imposti alle donne».
Ha destato polemiche la creazione di quest’opera, in un Brasile che ha conosciuto in questi ultimi anni una spinta ultraconservatrice in ampi settori della società, e che in particolare ha condotto all’elezione del presidente di estrema destra Jair Bolsonaro.
Il messaggio dell’artista su Facebook è stato oggetto di numerose critiche, battute e commenti intrisi di odio.
«Tutti coloro che la trovano brutta sono tacciati di fascismo, oh mio Dio! Se voleva un quarto d’ora di celebrità, l’ha avuto», ha reagito un'utente.
Il cineasta brasiliano Kleber Mendonça Filho, autore di «Bacurau» (2019, premio della Giuria al Festival di Cannes) e «Aquarius» (2016), ha appoggiato l'artista. Le reazioni «sono uno specchio, un successo», ha twittato il regista, che ha lodato la creazione di un'opera di tal genere «in piena era Bolsonaro».
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