Inchiesta digitaleUna start-up svizzera cerca di svelare il mistero QAnon
ATS
22.1.2021
«Q» è un misterioso messaggero che ha convertito milioni di statunitensi alla sua teoria del complotto e galvanizzato i seguaci di Donald Trump che hanno preso d'assalto il Congresso. È incarnato da due persone, affermano gli esperti di una start-up svizzera.
Inizialmente OrphAnalytics ha sviluppato degli algoritmi per dare la caccia al plagio. In seguito la start-up ha ampliato il proprio campo di competenze e le ha utilizzate per cercare di svelare il segreto di «QAnon».
«La conclusione è che abbiamo due autori diversi in due periodi diversi», spiega Claude-Alain Roten all’AFP durante un'intervista nella sua casa nella Svizzera occidentale. Vuole mantenere segreto l'indirizzo per ovvi motivi di sicurezza.
Il movimento complottista è nato nell'ottobre 2017 sul forum online 4Chan - e poi 8Kun - ed è stato alimentato da messaggi chiamati «Q-drops». Questi ultimi affermano senza fondamento che Donald Trump stava conducendo una guerra segreta contro una cricca di democratici pedofili e adoratori di Satana.
All'inizio trattato con disprezzo, QAnon è diventato un potente movimento. Per Claude-Alain Roten non c'è dubbio che le migliaia di messaggi criptici siano opera di due persone.
Stilometria di sequenza
«L'approccio che usiamo è la stilometria, ma quello su cui ci siamo concentrati è la stilometria delle sequenze, stringhe di caratteri. Non cerchiamo di uscire dalle regole relative alle unità linguistiche come parole, perifrasi o dalla sintassi. Cerchiamo informazioni sugli elementi che caratterizzano una sequenza di caratteri», afferma Roten.
Per OrphAnalytics, si tratta di sfruttare le statistiche di apparizione delle stringhe di caratteri per determinare gli autori di un testo. Questa piccola impresa può intervenire anche in merito all'autenticazione di un testamento, per rilevare un plagio o contribuire ad indagini di polizia.
L'interesse per QAnon nasce dalla preoccupazione del fondatore dell'azienda svizzera nei confronti della manipolazione della popolazione di un paese in cui ha vissuto per tre anni.
Roten è un biologo di formazione, ma ha cambiato specializzazione quando si è reso conto che i metodi usati per decifrare i codici genetici potevano aiutare a rilevare le specifiche dello stile di scrittura di una persona. «Mi sento come se stessi ancora facendo lo stesso lavoro», dice.
Lavoro «convincente»
Un collega, capelli grigi e una mascherina di stoffa, che chiede di essere identificato solo come René, fa una dimostrazione su un laptop appoggiato sul tavolo della sala da pranzo.
Dopo aver rimosso le scorie che potrebbero bloccare il «segnale» di circa 4950 «Q-drops», li immette nel software aziendale. Sullo schermo appaiono chiaramente due insiemi distinti.
«La differenza nel segnale è abbastanza grande da lasciare pochi dubbi in merito al cambio di autore», secondo un rapporto diffuso dalla società il mese scorso. Per Florian Cafiero, ricercatore del Centro Nazionale di Ricerca Scientifica francese (il CNRS) specializzato in linguistica quantitativa, il lavoro degli svizzeri su QAnon «sembra convincente».
Se la stilometria esiste da molto tempo, è stata rivoluzionata, come molti altri campi, dall'avvento di macchine in grado di elaborare quantità di dati fenomenali.
OrphAnalytics ha già fatto notizia gettandosi nella mischia nel caso Elena Ferrante, che ha scosso il mondo letterario italiano. La start up sostiene che l'autrice che scrive sotto pseudonimo sia in realtà un autore: Domenico Starnone.
Il lato oscuro?
La start up, nata nel 2014, sarebbe stata coinvolta, secondo la stampa, anche in indagini penali, come il caso dell'omicidio del piccolo Gregory Villemin in Francia, avvenuto nel 1984 e che è tutt'ora irrisolto. Ma Claude Alain Roten si rifiuta di confermare o smentire tale affermazione.
Per lui, questo approccio basato sulla pura analisi statistica, consente di rimanere neutrali laddove il contesto e le ipotesi sono in generale i pilastri dell'analisi del testo.
Florian Cafiero crede che questo nuovo modo di avvicinarsi a una tecnica collaudata e applicarla al processo legale possa aiutare a «evitare errori». Ma esprime anche il suo timore che questo tipo di tecnologia possa rendere possibile, ad esempio, smascherare gli informatori.
«Come con qualsiasi tecnologia, c'è un lato positivo e uno oscuro», riconosce Roten, pur sottolineando come le regole etiche siano applicate rigorosamente dalla sua azienda per evitare che «il nostro approccio alla stilometria delle sequenze venga utilizzato al servizio del lato oscuro».
Quando si tratta delle indagini su QAnon, si sente in dovere di aiutare a sollevare un angolo del velo. «Siamo persone responsabili. Se possiamo agire, agiamo».