GiustiziaA processo a Zurigo per aver investito un'agente, si scusa
fn, ats
1.2.2022 - 13:13
Si è aperto oggi a Winterhur il processo a un 22enne che nell'ottobre 2019 aveva investito, ferendola gravemente, una poliziotta ad un posto di blocco allestito nella città zurighese. Il giovane si è scusato per il suo gesto e ha riconosciuto di avere disturbi psichici per i quali necessita aiuto.
fn, ats
01.02.2022, 13:13
SDA
In una dichiarazione l'imputato ha affermato di non aver voluto travolgere l'agente con l'auto e di aver agito senza riflettere – un atteggiamento sbagliato e pericoloso. «Se potessi tornare indietro non lo farei più e spero che (la poliziotta) stia presto meglio.» La donna soffre ancor oggi delle conseguenze dell'impatto e del volo che le sono quasi costati la vita.
Il 22enne svizzero, affetto da schizofrenia, vive attualmente in un reparto chiuso della clinica psichiatrica di Rheinau (ZH). «Oggi so che ho bisogno di medicamenti, sto molto meglio.» Il giovane aveva iniziato a consumare droghe all'età di 14 anni, dapprima cannabis poi anche LSD e cocaina, cosa che gli ha causato psicosi e richiesto ricoveri in cliniche anche in passato.
La forzatura del posto di blocco
Il 13 ottobre 2019 l'imputato allora ventenne aveva rubato un'auto di grossa cilindrata, una BMW 750 nera, da una rimessa a Neftenbach (ZH). La vettura era quindi stata localizzata a Winterthur, dove gli agenti hanno predisposto un posto di blocco.
Giunto in prossimità dei poliziotti, il giovane si era dapprima fermato per poi ripartire a razzo, investendo in pieno la 39enne e sfiorando una collega, che era però riuscita a schivare l'impatto e a sparare un colpo di pistola in direzione del veicolo in fuga. L'autore del gesto era stato infine fermato dopo un inseguimento nei pressi di Hofstetten (ZH).
Raccomandato il «piccolo internamento»
Il ministero pubblico l'accusa in particolare di tentato assassinio; la pena richiesta non è ancora nota. L'autore della perizia psichiatrica raccomanda una misura stazionaria prevista dall'articolo 59 del codice penale, anche definita «piccolo internamento».
Una misura per giovani adulti come auspicata dalla difesa, che permetterebbe al 22enne di terminare il suo tirocinio di elettricista, non viene invece considerata utile: secondo il perito non è necessario che egli impari a lavorare o a reinserirsi. La lettura della sentenza è prevista per l'8 marzo.