A novembre una donna di 94 anni ha dovuto disdire due visite mediche con poco preavviso, ricevendo comunque due fatture per un totale di quasi 1'000 franchi, come riportato da SRF. Tutti i punti tariffari sono stati addebitati come se le consultazioni avessero avuto luogo: da «Consultazione, primi 5 minuti» a «Rapporto non formattato, da 11 a 35 righe di testo».
La donna deve recarsi ogni mese da un reumatologo di Zurigo per sottoporsi a delle iniezioni di cortisone per un trattamento del dolore. A causa di un malessere, a novembre ha dovuto cancellare due appuntamenti con poco preavviso.
La figlia è responsabile delle fatture dell'anziana, che scrive alla SRF che avrebbe accettato una somma forfettaria inferiore, «ma fingere che il trattamento sia stato effettuato due volte e riscuotere di conseguenza molto di più, credo sia una frode».
«Buona volontà» del medico?
Quando la signora si è lamentata, l'assistente dello studio medico ha detto che le fatture mostravano la «buona volontà» del medico. La madre poteva trasmetterle alla cassa malati, mentre avrebbe dovuto pagare lei stessa le consultazioni mancate.
In una dichiarazione, il dottore scrive che l'anziana non deve pagare un centesimo per gli appuntamenti annullati presso il suo studio. Non aveva però spiegato che le fatture potevano essere inoltrate alla compagnia di cassa malati e che sarebbero state coperte da quest'ultima.
Voleva far notare quale «danno maggiore» avrebbe potuto causare al medico il mancato rispetto degli appuntamenti concordati. «È stato un mio errore non aver allegato una lettera di accompagnamento alla fattura che avevo spedito», ha dichiarato.
Secondo Yvonne Gilli, presidentessa dell'associazione professionale dei medici svizzeri (FMH), però una lettera di accompagnamento non avrebbe cambiato nulla: «La fattura dovrebbe indicare chiaramente che si tratta di consultazioni mancate», ha dichiarato alla SRF. L'idea del medico non era quindi conforme alla legge sull'assicurazione malattie.