Germania E' scontro aperto Laschet-Soeder per il dopo-Merkel

SDA

18.4.2021 - 20:08

Armin Laschet (CDU, sin.), e il suo rivale della CSU, Markus Söder.
Armin Laschet (CDU, sin.), e il suo rivale della CSU, Markus Söder.
Keystone

Avevano promesso il nome del candidato cancelliere dei conservatori tedeschi entro la settimana, ma Armin Laschet (Cdu) e Markus Söeder (Csu), per ora, l'accordo non l'hanno trovato.

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E a quanto pare continuano a litigarsi il post Merkel, dando ragione allo Spiegel, che li ha messi in copertina pieni di lividi e cerotti. I fronti si sono irrigiditi, e nessuno sembra pronto al passo indietro, per fare spazio a una scelta armonica fra i due partiti federati nell'Unione, i cui direttivi si sono schierati ciascuno per il proprio leader.

«Non mi aspetto più alcun esito per stasera», ha detto all'ANSA una fonte, che ritiene il termine ormai sforato. La divisione fra Cdu e Csu, in vista del voto del 26 settembre, potrebbe quindi anche aggravarsi, cosa che non aiuterebbe certo l'Unione, in forte calo nei sondaggi dopo molti scandali emersi nelle scorse settimane, a recuperare vento in poppa.

Sul campo opposto, i Verdi, ormai da tempo secondo partito in Germania, e principali avversari (nei sondaggi hanno il 23% dei consensi contro il 27 dell'Unione), annunceranno domani il nome del loro cavallo di punta. E nulla trapela sul fronte di quest'altra sfida interna, fra lo scrittore e vicepresidente dello Schelswig-Holstein Robert Habeck e la deputata quarantenne Annalena Baerbock, che da tre anni guidano in un team perfettamente accordato gli ecologisti, facendoli volare.

Il ritardo della soluzione della cosiddetta 'K Frage' (il nodo cancelleria) fra i conservatori dell'Unione, lacerati da una guerra di potere iniziata ufficialmente solo la settimana scorsa, mette ancor meglio in luce la novità rappresentata dal partito del duo Habeck-Baerbock, che ha fatto sapere di voler scegliere esclusivamente per il bene dei Verdi. Domani è attesa dunque la loro proposta al direttivo, che dovrà poi essere votata dal congresso di giugno.

E lo stile di queste new entry della politica federale si conferma molto diverso da quello classico delle guerre interne. Anche Seoder e Laschet sostengono di battersi per il futuro dell'Unione: il primo, appoggiato da molti deputati anche nella Cdu, spinge sui sondaggi, che lo danno in chiarissimo vantaggio da diversi mesi.

Laschet, invece, ripete ogni giorno che i consensi ormai sono «liquidi» e cambiano rapidamente: per guidare una squadra di governo, serve una capacità di mediazione che il suo avversario, abituato a una leadership muscolare, non possiede. Se nessuno dei due accettasse di ritirarsi, si arriverebbe alla conta nel gruppo parlamentare, forse martedì.

Un'opzione che non piace a molti pezzi da novanta della Cdu (a partire dal presidente del Bundestag, Wolfgang Schaeuble, schieratosi col governatore della Vestfalia) perché vedrebbe Soeder favorito.