Energia nucleare Accordo con l'Iran, Biden pronto a far fuori Mosca

SDA

13.3.2022 - 21:01

Il presidente americano Joe Biden (foto d'archivio).
Il presidente americano Joe Biden (foto d'archivio).
KEYSTONE

Joe Biden è pronto ad andare avanti sull'accordo per il nucleare iraniano senza la Russia. Il presidente americano ha concesso una settimana di tempo a Mosca per ritirare le condizioni poste all'intesa del 2015: se non lo farà – è l'ultimatum di Washington – la Casa Bianca valuterà altre strade, inclusa la sua esclusione.

Per Biden e l'Occidente l'intesa sul nucleare di Teheran ha assunto un significato ancora maggiore di fronte alla guerra in Ucraina. Gli alleati sono infatti a caccia di nuove forniture di petrolio nel tentativo di calmierare i prezzi dell'energia e l'Iran potrebbe fornire milioni di barili al giorno, nel caso in cui le sanzioni venissero rimosse.

Mosca dal canto suo sta cercando di utilizzare l'accordo per schermarsi e cercare di aggirare le sanzioni imposte per l'invasione. La Russia ha infatti chiesto garanzie scritte per essere esentata da ogni misura punitiva legata alla guerra in Ucraina che possa pregiudicare i suoi futuri rapporti commerciali con l'Iran. Una richiesta inaccettabile per la Casa Bianca, in quanto potrebbe minare il giro di vite in atto sull'economia russa.

Washington mette all'angolo Mosca

Il pugno duro di Biden conferma la volontà degli Stati Uniti di isolare e mettere sempre più all'angolo Mosca, mostrando anche un cambio della postura americana all'estero.

La guerra in Ucraina sembra infatti aver aperto una nuova era per la politica estera degli Stati Uniti, ora costretti a rivedere le vecchie e le nuove alleanze. Se Putin è divenuto il paria numero uno, altri vecchi nemici sembrano improvvisamente quasi meno cattivi.

Il viaggio a sorpresa di alcuni funzionari americani nel Venezuela di Nicolas Maduro, ritenuto per anni da Washington il leader del «narco-terrorismo», e il riavvicinamento all'Arabia Saudita di Mohammed bin Salman – considerato il responsabile dell'uccisione di Jamal Khashoggi – si inseriscono proprio in questo riequilibrio in atto.

Critiche da repubblicani e democratici

Il cambio di rotta comunque espone la Casa Bianca a critiche da parte di repubblicani e alcuni democratici che non vedono di buon occhio la mano tesa a Caracas e Riad perché vorrebbe dire calpestare i diritti umani per «qualche barile di petrolio» e, soprattutto, aprirebbe le porte ad altri autocrati dopo aver congelato Putin.

Se molti osservatori difendono le scelte di Biden perché dettate dalla necessità, altri sottolineano come il presidente seguendo questa strada rischia di tradire la sua promessa di una battaglia a tutto campo in difesa della democrazia.