AfghanistanAfghanistan: talebani conquistano la nona città
SDA
11.8.2021 - 07:01
I talebani hanno conquistato la città di Faizabad nel nord dell'Afghanistan. È la nona capitale provinciale a cadere nelle mani degli insorti in meno di una settimana.
Keystone-SDA
11.08.2021, 07:01
11.08.2021, 08:02
SDA
«Ieri notte tardi – ha riferito una fonte – i talebani hanno conquistato la città».
«Rispettiamo i vinti»
Mentre i talebani continuano ad avanzare, parla il Mullah Muhammad Yaqoob, figlio maggiore, poco più che ventenne, del fondatore dei talebani afghani Mullah Omar. In un raro messaggio audio, ha esortato i miliziani a rispettare le case e le proprietà nelle città conquistate, a concentrarsi sulla «linea del fronte e combattere».
I talebani dovrebbero anzi garantire la sicurezza dei residenti, ha detto, aggiungendo che, se il personale dell'esercito nazionale afghano si arrendesse, nessuno sarebbe ferito».
Zabihullah Mujahid, il portavoce dei talebani afghani, ha confermato all'agenzia italiana Ansa l'autenticità del messaggio audio, in cui il Mullah Yaqoob ha detto che «gli effetti personali, i negozi all'interno dei mercati, gli ospedali e le banche non dovrebbero essere danneggiati e le loro attività dovrebbero continuare normalmente».
Ha poi aggiunto che un numero limitato di combattenti talebani dovrebbe rimanere nelle città conquistate per garantirne la sicurezza, mentre il resto dovrebbe concentrarsi sulla «linea del fronte e combattere».
Il messaggio giunge dopo le critiche rivolte ai talebani per essere entrati nella casa del signore della guerra afghano Abdur Rashid Dostum nella città di Jawzjan, nel nord dell'Afghanistan.
Migliaia in fuga dal nord
Migliaia di afghani nel frattempo stanno fuggendo dalle città del nord catturate dai talebani, testimoniando di trattamenti brutali da parte degli insorti: corpi lasciati nelle strade, ragazze rapite per diventare spose talebane e giovani uomini costretti a combattere.
Molti sono arrivati a Kabul proprio questa settimana, mentre l'avanzata si intensificava. Alcune città si sono arrese quasi senza combattere, ma dove c'è stata resistenza, chi è fuggito ha descritto scene strazianti. «Abbiamo visto corpi che giacevano vicino alla prigione circondati dai cani», ha raccontato una vedova di 26 anni fuggita da Kunduz domenica con i suoi sei figli mentre i talebani prendevano la città.
L'agenzia francese Afp ha raccolto altre simili testimonianze, tutte in condizioni di anonimato per timore di rappresaglie. Come quella di un'altra donna di Kunduz, che ha detto di aver visto uccidere un barbiere perché pensavano che lavorasse per il governo. Un altro racconta di ex funzionari governativi uccisi anche se in pensione da anni, un altro uomo ha detto che il figlio è stato decapitato davanti a lui. Altri ancora di ragazze rapite e costrette a sposarsi.
L'Afp non ha avuto modo di verificare in modo indipendente questi rapporti. I talebani negano sistematicamente di aver commesso atrocità e la scorsa settimana hanno annunciato di aver istituito una hotline WhatsApp per gestire le denunce. Ma diverse organizzazioni umanitarie, tra cui l'ONU, affermano che sono stati compiuti possibili crimini di guerra su cui saranno aperte indagini.
L'Organizzazione internazionale per le migrazioni delle Nazioni Unite ha dichiarato che più di 359.000 persone sono state sfollate a causa dei combattimenti solo quest'anno.
Oggi centinaia di nuovi arrivati si sono accampati in un parco pubblico nel centro di Kabul, riparandosi dal sole all'ombra degli alberi o sotto lenzuola tese. Qualche volontario offre loro cibo ma nella capitale regnano ora il caos, la fame e la paura.