Aviazione Ampliamento aeroporto Parigi non si farà, esultano ecologisti

SDA

11.2.2021 - 16:11

La ministra della transizione ecologica, Barbara Pompili, ha ufficializzato l'abbandono dell'ipotesi di un quarto terminal (immagine d'archivio).
La ministra della transizione ecologica, Barbara Pompili, ha ufficializzato l'abbandono dell'ipotesi di un quarto terminal (immagine d'archivio).
Keystone

Dopo anni di progetti e di polemiche, le autorità francesi hanno rinunciato all'attesa estensione dell'aeroporto internazionale parigino di Roissy-Charles de Gaulle: il previsto «quarto terminal» dell'aeroporto, giudicato «obsoleto», non vedrà mai la luce.

Per gli ecologisti, il giorno dopo la presentazione da parte del governo del «legge sul clima», si tratta di una grande vittoria.

È stata proprio la logica della lotta contro il riscaldamento climatico, aggiunta alle prospettive negative di aumento del traffico aereo, a dare il colpo di grazia a un progetto già in difficoltà.

La ministra della transizione ecologica, Barbara Pompili, ha ufficializzato al quotidiano Le Monde l'abbandono dell'ipotesi di quarto terminal. Il governo ha chiesto al gestore, Aéroports de Paris (ADP), di «abbandonare il progetto e presentarne un nuovo, più coerente con gli obiettivi di lotta contro i cambiamenti climatici e di protezione dell'ambiente». Il gruppo ADP ha preso atto e il suo presidente, Augustin de Romanet, ha annunciato di volersi concedere «il tempo di una riflessione sui nodi riguardanti il futuro dell'aeroporto».

Il progetto aveva un costo di 7-9 miliardi di euro (7,6-9,7 miliardi di franchi al acambio attuale), l'obiettivo era di costruire entro il 2037 un quarto terminal per aumentare la capacità di accoglienza di 40 milioni di passeggeri all'anno: «è un progetto – ha detto la ministra Pompili – che non corrisponde più alla politica ambientale del governo e alle esigenze di un settore in piena mutazione, rivolto verso l'aereo verde di domani». «Avremo sempre bisogno degli aerei – ha aggiunto la ministra – ma si tratta di averne un utilizzo più ragionato e di raggiungere un calo di emissioni di gas a effetto serra in tutto il settore».

L'associazione ecologista Greenpeace, pur accogliendo la decisione con sollievo, ha giudicato «ambiguo» l'annuncio laddove si immagina un altro progetto: «non è accettabile – ha twittato l'organizzazione non governativa (ong) – aumentare ancora il traffico aereo». I rappresentanti ecologisti in Consiglio regionale hanno parlato di «vittoria per l'Ile-de-France», la regione di Parigi: «c'è voluta la pandemia – hanno detto in un comunicato – per far cadere un progetto che non è mai stato sostenibile, né compatibile con gli impegni della Francia sul clima».

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