Guerra in Medio OrienteArrestato il direttore dell'ospedale Shifa a Gaza
SDA
23.11.2023 - 20:44
Il dottor Mohammed Abu Salmiya, direttore del centro medico Shifa di Gaza City, il principale della Striscia, è stato arrestato e subito sottoposto ad interrogatori da parte dell'intelligence israeliana.
Keystone-SDA
23.11.2023, 20:44
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Secondo il portavoce militare, è sospettato di aver consentito, sotto la sua direzione, che Hamas usasse l'ospedale «come un centro di comando e controllo» delle sue attività militari.
Abu Salmiya – protagonista nelle settimane scorse di un drammatico braccio di ferro con l'esercito sulla prosecuzione delle attività dell'ospedale mentre le forze armate gradualmente si avvicinavano ai cancelli – è stato fermato mentre cercava di raggiungere il sud della Striscia passando per la Sallah-a-Din, l'arteria che attraversa tutta Gaza e che funge da corridoio per gli sfollati diretti verso la zona di sicurezza.
Due giorni fa anche il portavoce del ministero della Sanità di Gaza, Ashraf al-Qudra, era passato da lì.
Evacquazione interrotta, difficoltà a trasportare i bebè
Secondo fonti dell'ospedale, Abu Salmyia stava accompagnando un convoglio di decine di malati che avevano appena lasciato lo Shifa. Israele ha invece parlato di tentativo di fuga.
Intanto, l'evacuazione dell'ospedale si è bloccata per protesta contro l'arresto: al suo interno restano 180 malati gravi.
A metà novembre le immagini dell'evacuazione dello Shifa hanno impressionato il mondo.
Oltre 2.300 pazienti, medici e infermieri sono stati costretti a lasciare l'ospedale in una situazione di massima emergenza. Poi è stata organizzata una complessa operazione per trasportare in Egitto bebè prematuri mediante un convoglio di 14 ambulanze e di due autobus delle Nazioni Unite.
Mostrate ai giornalisti immagini di armi nell'ospedale
Nel frattempo reparti dell'esercito israeliano erano penetrati nell'area dell'ospedale («vasta come diversi campi di calcio», secondo il portavoce militare Daniel Hagari) sulla base di informazioni di intelligence secondo cui il nosocomio era utilizzato come una copertura dall'ala militare di Hamas, le Brigate Ezzedin al-Qassam.
«Il 7 ottobre, dopo i massacri, centinaia di membri dei commando di Hamas si sono rifugiati nello Shifa, alcuni dei quali trascinando ostaggi con sé», ha accusato nei giorni scorsi Hagari.
In seguito ha mostrato immagini relative alla presenza di un furgoncino «pieno di razzi e munizioni» (come quelli utilizzati nei raid ai kibbutz) e di una «rete di tunnel» ad uso militare «che utilizzavano la corrente elettrica dell'ospedale ed altre risorse».
Ai giornalisti sono stati mostrati depositi sotterranei di armi ed esplosivi, oltre a oggetti che potrebbero essere appartenuti ad ostaggi. Due di loro – Noa Marciano e Yehudit Stein – sarebbero state uccise nell'area circostante lo Shifa, in edifici limitrofi. Altri due ostaggi sono stati ripresi mentre venivano portati a forza nello Shifa il giorno della cattura.
Secondo Yaakov Nadel, ex consigliere per la sicurezza nazionale di Israele, «Abu Salmiya non poteva non essere a conoscenza delle attività di Hamas». La fazione islamica, da parte sua, ha protestato con l'Organizzazione mondiale della sanità e con la Croce rossa internazionale per l'arresto «di un medico che si è sempre dedicato alla salute dei suoi pazienti».