Palestinesi Australia: laburisti riconosceremo Palestina

ATS

19.12.2018 - 08:38

Australia riconoscerà lo Stato di Palestina
Australia riconoscerà lo Stato di Palestina
Source: KEYSTONE/EPA/MOHAMMED SABER

Il riconoscimento della Palestina come stato indipendente sarà "un'importante priorità" per un futuro governo laburista, che secondo i sondaggi succederà ai governi conservatori degli ultimi sei anni, nelle elezioni federali previste per il prossimo maggio.

Lo stabilisce una risoluzione approvata dalla conferenza nazionale del partito laburista che si è conclusa ieri a Adelaide - la posizione più netta finora adottata nella storia del partito.

La risoluzione sostiene "il riconoscimento e il diritto di Israele e della Palestina a esistere come due stati entro confini sicuri e riconosciuti" e "chiede al prossimo governo laburista di riconoscere la Palestina come stato".

Nel raccomandare alla conferenza la nuova posizione politica, la ministra ombra per gli Esteri, Penny Wong, ha detto che "il partito laburista è amico di Israele e amico della Palestina", che vuole non solo trattare con il mondo così come è, ma anche "cercare di cambiarlo per il meglio".

La nuova posizione laburista sulla Palestina fa seguito alla decisione del governo conservatore di Scott Morrison di diventare uno dei pochi al mondo a riconoscere formalmente Gerusalemme Ovest come capitale di Israele. L'ambasciata australiana non sarebbe tuttavia trasferita da Tel Aviv finché non sarà raggiunto un accordo di pace.

Il riconoscimento della Palestina è da anni una questione controversa e l'accordo raggiunto stavolta fra le correnti di sinistra e di destra riflette la determinazione del partito di presentare un fronte unito, specie alla luce del caotico dibattito scoppiato tra i conservatori sul possibile trasferimento dell'ambasciata australiana a Gerusalemme.

La conferenza ha inoltre approvato una risoluzione che impegna un futuro governo laburista ad aumentare gli aiuti internazionali durante il primo anno, adottando un obiettivo da raggiungere gradualmente dello 0,5% del Pil, e a promuovere su scala internazionale un trattato per la messa al bando delle armi nucleari.

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