Guerra in Ucraina Berlino: «L'UE aumenterà gli aiuti per le armi, l'Occidente si mobilita»

SDA

21.3.2022 - 11:50

L'Unione europea aumenterà il suo aiuto finanziario all'Ucraina per l'acquisto di armi a un miliardo di euro e sta valutando come uscire dalla dipendenza dall'energia fossile della Russia. Lo ha indicato la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock
L'Unione europea aumenterà il suo aiuto finanziario all'Ucraina per l'acquisto di armi a un miliardo di euro e sta valutando come uscire dalla dipendenza dall'energia fossile della Russia. Lo ha indicato la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock
Keystone

L'Unione Europea aumenterà il suo aiuto finanziario all'Ucraina per l'acquisto di armi a un miliardo di euro. Lo ha indicato la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock. Nel frattempo l'Occidente si prepara a nuove sanzioni.

21.3.2022 - 11:50

Baerbock ha aggiunto che «oggi stiamo decidendo politicamente di fornire ulteriore sostegno finanziario militare» a Kiev «per aumentare ad un miliardo di euro le sue capacità finanziarie per l'approvvigionamento di mezzi militari». La decisione vuole essere «in piena solidarietà con l'Ucraina» e per «proteggere la popolazione civile», ha spiegato la ministra tedesca arrivando al Consiglio Affari esteri a Bruxelles.

Da parte del governo federale tedesco «stiamo già lavorando per garantire che, se si desidera acquistare» armi «da produttori tedeschi, ciò possa avvenire il più rapidamente possibile», ha sottolineato Baerbock, spiegando di non poter «parlare in pubblico» delle spedizioni di armi a Kiev «perché è una questione di vita o di morte».

«Siamo nel mezzo di una guerra ed è necessaria la massima cautela nell'annunciare dove vengono consegnate le armi», ha aggiunto.

Uscire da dipendenza energia russa

«Usciremo gradualmente, a velocità accelerata, dalla dipendenza dall'energia fossile della Russia e diciamo chiariamo che taglieremo notevolmente tutte le vie» di collegamento «che abbiamo nei confronti della Russia al fine di isolare il governo russo», ha detto ancora Baerbock a Bruxelles. «Stiamo cercando di porre fine alla nostra dipendenza sia come europei che come tedeschi», ha evidenziato la ministra degli Esteri tedesca, indicando che Berlino è al lavoro con partner «in tutto il mondo per discutere di opzioni alternative su petrolio e gas».

Zelensky: stop commercio con Russia

Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky chiede all'Europa di fermare tutti gli scambi commerciali con la Russia.

In un video il presidente ucraino ha invitato i leader europei a cessare tutti gli scambi commerciali con la Russia per fare pressione su Mosca e fermare l'attacco militare. «Per favore non sponsorizzate le armi di guerra della Russia. Niente euro per gli occupanti. Chiudete loro tutti i vostri porti. Non esportate loro le vostre merci. Negate le risorse energetiche. Spingete perché la Russia lasci l'Ucraina», ha detto Zelensky.

Francia: tutti vogliono il bunker

In Francia vogliono tutti un riparo in cemento armato: i bunker «familiari» dell'azienda francese leader del settore, Amesis Bat, vanno a ruba. Secondo il «patron», Enzo Petrone – intervistato oggi da Le Parisien – «ce ne chiedono uno ogni 20 minuti, mentre il ritmo normale è di una decina al mese».

La guerra in Ucraina e la possibilità di un attacco russo in Francia spinge i francesi al rimedio estremo, un bunker per mettere al riparo se stessi e i propri familiari da pericoli «nucleari, radiologici, biologici, chimici ed esplosivi».

Il «business» è partito da un bunker costruito nel 2014 nel sottosuolo di un giardino di un grande terreno privato in banlieue di Parigi, in cemento. Doveva proteggere la famiglia del proprietario il quale – affittando gran parte dei 70 posti del rifugio – ha ammortizzato la spesa dell'investimento. Ultimamente gliene restavano una trentina, che sono stati assegnati in pochi giorni dall'inizio della guerra in Ucraina.

Nonostante il piccolo «boom», la percentuale di francesi che sarebbe protetta nel caso di un pericolo di guerra o di contaminazione nucleare è bassissimo, «vicino allo zero», dice il responsabile di un'altra azienda produttrice, Artemis, che in soli 15 giorni ha ricevuto 700 richieste. Nulla a che vedere con quanto accade nella Confederazione: attualmente in Svizzera – dove per legge da una sessantina di anni ci sono bunker un po' ovunque – ci sarebbero nove milioni di posti disponibili, pari a una protezione del 114% degli abitanti elvetici.

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