ItaliaBerlusconi: «Forza Italia non sosterrà il governo, ma siamo pronti a collaborare»
SDA
24.11.2020 - 13:37
«Siamo disposti a lavorare per l'Italia, non certo per sostenere un governo o una maggioranza con cui siamo incompatibili». Così si è espresso in una intervista al Giornale il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.
«Noi siamo parte del centrodestra, anzi, siamo il centrodestra, che senza di noi sarebbe solo una destra estrema, che forse prenderebbe molti voti ma che non potrebbe mai governare», ha affermato Berlusconi. «Non vedo nessuna prospettiva realistica di un cambio di governo in questa legislatura», ribadisce.
Riguardo alla proposta della federazione di centro-destra lanciata da Salvini «l'idea è semplicemente quella di lavorare insieme fin da adesso. Non abbiamo mai preso in considerazione una fusione dei gruppi». E comunque FI «deve tornare a essere il partito guida della coalizione. Ma senza nessuna polemica con i nostri alleati».
«Noi – ha detto ancora Berlusconi – Siamo pronti a votare lo scostamento di bilancio. Ho preso atto della disponibilità di Gualtieri. Mi confronterò a breve con Salvini e Meloni».
Le proposte riguarderanno la tutela dei lavoratori autonomi, «e poi dobbiamo trovare il modo di occuparci anche di una realtà che non mi piace ma che esiste: il lavoro nero, sul quale molte famiglie si basavano per sopravvivere». Nel concreto servono, tra l'altro, «un contributo a fondo perduto entro la fine dell'anno, per tutti coloro che non hanno avuto nulla» e «un semestre bianco fiscale».
Berlusconi: «Il sovranismo non è negativo»
Aspirazioni per il Quirinale? «Non ho questa ambizione: del resto il Quirinale oggi è autorevolmente occupato e lo rimarrà ancora a lungo».
Berlusconi parla anche del sovranismo, che «non è una cosa negativa» ma «lo diventa se è un ostacolo alla collaborazione fra i Paesi» e se «somiglia molto a quel nazionalismo che è stato all'origine di molte tragedie del secolo scorso».
Infine gli Stati Uniti: «Trump? Capisco l'amarezza nel prendere atto della sconfitta, ma questo suo atteggiamento rischia di compromettere il ricordo anche delle cose buone della sua presidenza».