Birmania Birmania: secondo membro del partito di Suu Kyi muore in cella

SDA

9.3.2021 - 16:24

Un secondo esponente del partito della leader birmana Aung San Suu Kyi, la Lega nazionale per la democrazia, è morto in detenzione dopo essere stato arrestato. Lo riferiscono i media asiatici. Solo pochi giorni fa, un altro leader del partito a Rangoon, Khin Maung Latt, era morto in carcere.
Un secondo esponente del partito della leader birmana Aung San Suu Kyi, la Lega nazionale per la democrazia, è morto in detenzione dopo essere stato arrestato. Lo riferiscono i media asiatici. Solo pochi giorni fa, un altro leader del partito a Rangoon, Khin Maung Latt, era morto in carcere.
Keystone

Un secondo esponente del partito della leader birmana Aung San Suu Kyi, la Lega nazionale per la democrazia (NLD), è morto in detenzione dopo essere stato arrestato. Lo riferiscono i media asiatici. Stretta dei militari sugli organi di stampa birmani.

Solo pochi giorni fa, un altro leader del partito a Rangoon, Khin Maung Latt, era morto in carcere.

Intanto, oltre alle violenze contro i manifestanti, la giunta militare in Birmania ha dato il via a una stretta sull'informazione che ha già visto la revoca delle autorizzazioni a cinque testate e il fermo di decine di giornalisti, tra cui un fotoreporter dell'agenzia AP.

Ne riferisce il Guardian, riportando le reazioni delle testate, decise a non venir meno alla propria missione di informazione.

L'emittente statale MRTV ha annunciato ieri la revoca delle licenze alle testate Mizzima, Democratic Voice of Burma (DVB), Khit Thit Media, Myanmar Now e 7Day News nel tentativo di oscurare la copertura indipendente delle proteste contro il colpo di Stato.

Il divieto riguarda ogni tentativo di «trasmettere, scrivere o fornire informazioni utilizzando qualsiasi tipo di piattaforma multimediale o qualsiasi tecnologia multimediale».

Lunedì sera, prima che la giunta annunciasse la decisione, militari e agenti di polizia hanno fatto irruzione nel quartier generale del Myanmar Now, sequestrando computer, parte del server di dati della redazione e altre attrezzature. Gli uffici erano stati evacuati come misura precauzionale il 28 gennaio scorso, quando si vociferava del possibile colpo di Stato e al momento della perquisizione erano vuoti.