Diplomazia «Parole inammissibili»: la Bolivia sospende le relazioni con Cuba

ATS

24.1.2020 - 17:54

La presidente ad interim boliviana Jeanine Anez
La presidente ad interim boliviana Jeanine Anez
Source: KEYSTONE/AP/JK

La Bolivia ha annunciato oggi la «sospensione delle sue relazioni diplomatiche con Cuba», a causa delle polemiche dichiarazioni formulate dal ministro degli Esteri cubano nei confronti della presidente ad interim boliviana, Jeanine Anez.

In dichiarazioni alla stampa, il ministro della presidenza boliviano, Yerko Núnez, ha precisato che «a partire da oggi la Bolivia sospende le relazioni diplomatiche con la Repubblica di Cuba», una determinazione «adottata per le recenti ed inammissibili espressioni del ministro degli Esteri cubano, e la permanente ostilità e costanti offese di Cuba contro il governo boliviano ed il suo processo democratico».

Núnez ha infine detto che il governo del presidente Miguel Díaz-Canel ha danneggiato «in modo sistematico» le relazioni diplomatiche fondate sul reciproco rispetto e la non ingerenza».

Il botta e risposta

La decisione di sospendere le relazioni diplomatiche segue una dura reazione di Cuba a critiche formulate dalla presidente Anez al ruolo avuto dai medici cubani che hanno operato in territorio boliviano.

Reagendo ad esse, ieri Rodríguez, via Twitter, aveva affermato che si tratta di «volgari bugie della golpista autoproclamata in Bolivia. È stata un'altra dimostrazione del suo servilismo nei confronti degli Stati Uniti. Dovrebbe invece spiegare che dopo il ritorno a Cuba dei cooperanti a causa della violenza di cui sono stati oggetto, sono andate perse oltre 454.000 azioni mediche».

Gli USA invieranno un ambasciatore in Bolivia

Intanto a Washington il sottosegretario di Stato americano per gli Affari politici, David Hale, di ritorno da La Paz ha annunciato che gli Stati Uniti hanno deciso, dopo oltre dieci anni, di inviare nuovamente un ambasciatore in Bolivia con l'obiettivo di avanzare nel processo di restaurazione relazioni bilaterali normali fra i due Paesi.

Nel 2008 Evo Morales ordinò l'espulsione dell'allora ambasciatore statunitense Philip Goldberg e gli uomini della Dea, accusati di cospirare contro il suo governo.

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