Brasile I sostenitori di Bolsonaro irrompono nel Parlamento

SDA

8.1.2023 - 20:32

I sostenitori dell'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro hanno fatto irruzione nel palazzo del Congresso.

8.1.2023 - 20:32

I sostenitori dell'ex presidente hanno già fatto irruzione nella sede del Parlamento e nell'edificio del Planalto, sede dell'esecutivo e, secondo quanto riporta il canale Cnn Brasile, anche nell'edificio del Tribunale supremo elettorale (Tse).

Il presidente in carica, Luiz Inacio Lula da Silva, non si trova in questo momento a Brasilia, bensì nello stato di San Paolo in visita ad alcune aree alluvionate. 

Sono migliaia i sostenitori dell'ex presidente ultra conservatore Jair Bolsonaro che hanno occupato gli edifici amministrativi della capitale Brasilia. I manifestanti hanno forzato le difese delle forze di polizia e dopo essere saliti sul tetto del parlamento hanno fatto irruzione occupando uffici e sale.

Vetri rotti e seggi della plenaria distrutti

I manifestanti, vestiti di giallo e verde, hanno attaccato il parlamento, il tribunale supremo elettorale e la corte suprema e – secondo quanto riporta O Globo – sono in atto episodi di vandalismo.

I video rilasciati da persone all'interno degli edifici, scrive ad esempio un giornale brasiliano, mostrano persone che rompono i seggi della plenaria. A Palazzo Planalto, il piazzale dove si trovano la sede della residenza presidenziale, il parlamento brasiliano e della Corte suprema, sono «stati rotti vetri delle finestre».

I manifestanti sono giunti sul posto dopo aver sfondato un blocco delle forze di sicurezza al termine di una prevista manifestazione a sostegno dell'ex presidente.

La polizia si prepara a entrare nel parlamento

Le forze di polizia, in assetto antisommossa, intanto si stanno preparando per fare irruzione dentro il Parlamento. Come si vede dalla diretta della Cnn Brasile, centinaia di poliziotti stanno avanzando a testuggine fuori dal Palazzo per cercare di sgomberare i luoghi.

Intanto il presidente del senato brasiliano Rodrigo Pacheco ha condannato gli «atti di terrorismo» visti a Brasilia e ha affermato che i golpisti devono «subire immediatamente tutto il rigore della legge».

Pacheco ha anche detto di aver parlato per telefono con il governatore di Brasilia, Ibaneis Rocha. «Ho parlato poco fa, per telefono, con il governatore del Distretto Federale, Ibaneis Rocha», che lo ha informato che «sta concentrando gli sforzi di tutto l'apparato di polizia per controllare la situazione».

«Le forze di sicurezza del Distretto Federale sono impegnate – ha assicurato Rocha – insieme oltre al contingente di polizia di cui dispone il Parlamento».

Rocha esonera il ministro della sicurezza

Rocha, ha disposto oggi l'esonero del suo ministro della sicurezza, Anderson Torres, considerato vicino a Bolsonaro e ritenuto da vari leader politici responsabile del caos legato con l'offensiva odierna del «popolo di Bolsonaro» nella capitale.

Secondo il quotidiano Estadão, Torres si è recato a Orlando, in Florida, dove si trova Bolsonaro. Infatti, l'ex presidente, che non ha mai fatto le congratulazioni a Lula per la sua elezione, ha lasciato il Brasile il 30 dicembre, due giorni prima della fine del suo mandato, e a bordo dell'aereo presidenziale dell'aviazione militare è andato in Florida, negli Stati Uniti.

Una riunione d'emergenza tra Lula e l'esecutivo

Il presidente brasiliano Lula ha tenuto una riunione d'emergenza con i ministri dell'esecutivo, dopo l'assalto dei sostenitori di  Bolsonaro ai palazzi delle istituzioni. Lula si trova ad Araquara, nello stato di San Paolo. Alla riunione hanno partecipato i ministri della difesa, della giustizia e dei rapporti istituzionali. Lo riportano i media locali.

La polizia riprende la Corte suprema

La polizia militare sta sparando proiettili di gomma e stordenti dagli elicotteri per disperdere i manifestanti pro-Bolsonaro che hanno invaso i palazzi istituzionali di Brasilia. Lo riportano i media locali.

Tutte le finestre del primo piano del Senato sono state distrutte e alcuni dei manifestanti sono già entrati al secondo piano. Nonostante la Polizia Legislativa e gli artificieri abbiano ripreso la rampa di accesso al Congresso, la parte superiore dell'edificio è ancora occupata.

La polizia brasiliana nel frattempo ha ripreso il controllo degli edifici della Corte suprema ma il Congresso continua ad essere occupato dai sostenitori di Bolsonaro. Lo scrive O Globo.

«La forza non prevarrà»

«Questo assurdo tentativo di imporre la volontà con la forza non prevarrà. Il governo del distretto federale afferma che ci saranno rinforzi. E le forze a nostra disposizione sono al lavoro. Io sono nella sede del ministero della Giustizia».

Così su twitter il ministro della giustizia brasiliana Flavio Dino sull'assalto alle sedi istituzionali a Brasilia da parte dei sostenitori di Bolsonaro.

«Condanna assoluta dell'assalto alle istituzioni democratiche del Brasile. Pieno sostegno al Presidente Lula Da Silva, democraticamente eletto da milioni di brasiliani attraverso elezioni giuste e libere». Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio Ue Charles Michel.

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